La recente ricerca condotta dall’Istituto Brookbush ha gettato luce su falsi narrativi riguardanti l’influenza delle condizioni mentali del paziente sugli esiti della terapia manuale, smentendo l’idea che il nocebo, il messaggio negativo, le aspettative negative e persino la catastrofizzazione abbiano un impatto significativo sugli esiti della terapia manuale. L’articolo mette in discussione affermazioni che attribuiscono un ruolo determinante a questi fattori, sottolineando che le evidenze scientifiche disponibili non supportano tale tesi.
Secondo la ricerca, non solo le aspettative positive o negative non influenzano significativamente gli esiti della terapia manuale, ma anche l’educazione sulla neuroscienza del dolore si è dimostrata relativamente inefficace rispetto ad altre forme di intervento. Questi risultati indicano che lo stato mentale e i processi cognitivi hanno un’influenza limitata sul recupero da disfunzioni ortopediche e dolore. Si suggerisce che, sebbene il sistema nervoso centrale possa giocare un ruolo significativo nella percezione del dolore, ha un impatto trascurabile sulla riabilitazione fisica.
La ricerca evidenzia che, sebbene il messaggio, le aspettative e le preferenze di trattamento possano influenzare in modo inconsistente la percezione del dolore indotta da una tecnica di terapia manuale, non hanno un effetto significativo sulle misure degli esiti post-trattamento. Inoltre, lo stress e la catastrofizzazione non sembrano incidere in modo significativo sugli esiti, sebbene sia consigliabile evitare manipolazioni articolari in situazioni di elevato stress/catastrofizzazione.