Le leggi di bilancio degli ultimi anni hanno incentivato il welfare aziendale come una forma di integrazione al welfare pubblico, che mostra segni di affanno. Gli incentivi, principalmente di natura fiscale, offrono regimi tassativi agevolati sia per le imprese che per i lavoratori. Tuttavia, il vero valore del welfare aziendale risiede negli interventi di protezione sociale forniti dalle imprese, che coprono aspetti cruciali come la salute, il sostegno alle famiglie, la conciliazione vita-lavoro, i piani pensionistici, la maternità, gli asili nido e la formazione.
Secondo i dati dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (Inapp), le imprese che adottano misure di welfare registrano migliori indici di redditività. Nel complesso, la spesa per il welfare pubblico e privato in Italia ammonta a 785 miliardi di euro nel 2021. La stragrande maggioranza, pari all’80%, è a carico dello Stato, mentre una quota significativa, corrispondente a 136,6 miliardi di euro, è sostenuta direttamente dalle famiglie, con una media di 5.300 euro per famiglia. Il welfare aziendale e collettivo rappresenta una quota più piccola, ammontante a 21,2 miliardi di euro, corrispondenti al 2,7% del totale.
Attualmente, il welfare di origine occupazionale è integrato in numerosi Contratti collettivi nazionali e coinvolge circa 2,5 milioni di lavoratori. A livello di contrattazione di secondo livello, il welfare aziendale coinvolge circa un contratto su tre, secondo le stime di organizzazioni come Ocsel per la Cisl e Fondazione di Vittorio per la Cgil. Questo tipo di welfare tende a essere più diffuso nelle grandi imprese, multinazionali e organizzazioni multi-localizzate, manifestandosi in modi diversi nei vari settori produttivi.
In questo contesto, Poste Italiane (nella foto, il condirettore generale Giuseppe Lasco) svolge un ruolo di primo piano. Nel bilancio, il capitolo dedicato alla “sostenibilità” riassume i servizi e le prestazioni principali offerte dall’azienda. Si punta sull’equilibrio tra vita lavorativa e privata, con iniziative a sostegno della genitorialità, come gli asili nido di Roma e Bologna. In ambito di salute e prevenzione, sono promossi incontri con la Fondazione Veronesi e forniti palmari ai portalettere con funzionalità di soccorso. Nel campo della cultura e dell’istruzione, si evidenzia il progetto “Next Generation” per avvicinare i giovani a tematiche di innovazione e inclusione sociale, con borse di studio all’estero per i meritevoli.