Rincari sulle autostrade italiane. Gli automobilisti italiani se ne saranno già accorti: con il 2024 sono arrivati gli aumenti dei pedaggi autostradali. Da inizio anno, con alcune eccezioni, le tariffe autostradali sono salite in media del 2,3% per effetto degli scatti automatici legati all’inflazione. La stangata grava in particolare sul mondo dell’autotrasporto e sui camionisti, primi grandi utenti delle autostrade italiane. Sulla categoria impatta in modo importante l’aumento per l’attraversamento dei trafori alpini del Frejus e del Monte Bianco, tra Italia e Francia, che è pari al 15,1%per entrambi i passaggi (unico traforo esentato dai rincari è quello del Gran San Bernardo).
Per i Tir che attraversano i due traversamenti il danno è doppio dato che sono aumentate le tariffe delle tratte autostradali che portano ai trafori (A35 Torino-Bardonecchia e l’ A5 in Valle d’Aosta). Per entrambe le tratte i rincari segnano+2,3%. Come riporta il Sole 24 ore per entrambi i trafori un Tir, veicolo pesante di classe 4 che viaggia verso la Francia dovrà pagare 401,30 euro per la corsa semplice e 630,40 euro per l’andata e ritorno. Nel caso di un trasporto eccezionale, la corsa semplice tocca i 1.106 euro. Per chi entra in Italia dalla Francia i pedaggi sono di poco più bassi: 394,80euro la corsa semplice (contro i 401,30 lato Italia) e 620,10 euro l’andata e ritorno (630,40 lato Italia). E le auto? Chi va in Francia dall’Italia dovrà sborsare 55 euro mentre per l’andata e ritorno a 68,6o. In più sui passaggi gravano le chiusure programmate per manutenzione: per il Monte Bianco si parla di tre mesi l’anno fino al 2041. Come detto però non tutte le tratte sono rincarate nel 2024. Nessun aumento tariffario sulle tratte gestite da Autostrade Alto Adriatico. La Concessionaria ha reso noto che i pedaggi non subiranno alcun aumento sulla propria rete come da decreto del Ministero dei Trasporti. Nessun rincaro anche per Strada dei Parchi, che da oggi è tornata in sella nella gestione delle autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25 dopo il reintegro deciso dal Parlamento. Nel nuovo piano di gestione nessun rincaro dei pedaggi fino alla scadenza della concessione nel 2032 e un aumento dei fondi annui previsti per i lavori di manutenzione ordinaria, oltre 40 milioni, per incidere ancor più sulla sicurezza di un’arteria di montagna che attraversa un territorio altamente sismico. Lo fa sapere in una nota la stessa società del gruppo industriale abruzzese Toto.
Diana Cavalcoli, corriere.it