Il gruppo BRICS si è ampliato con l’ingresso ufficiale dell’Arabia Saudita, nella foto il ministro delle Finanze saudita Mohammed al-Jadaan, che ha aderito come membro effettivo a partire dall’1 gennaio 2024. L’invito a far parte del blocco delle economie mondiali emergenti era stato esteso ad altri cinque Paesi, tra Egitto, Iran ed Etiopia. L’annuncio è stato fatto dalla TV di Stato saudita, confermando che il Paese è ora formalmente parte del gruppo BRICS.
Tuttavia, l’Argentina, uno degli altri Paesi invitati, ha rifiutato di aderire. Il presidente argentino, Javier Milei, ha dichiarato in una lettera inviata al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva di non ritenere “opportuna” l’adesione del suo Paese al blocco BRICS. Ha menzionato la revisione di decisioni prese dalla precedente amministrazione, inclusa la creazione di un’unità specializzata per l’ingresso dell’Argentina nei BRICS.
L’allargamento del gruppo BRICS preoccupa l’Occidente, poiché il blocco rappresenta già il 42% della popolazione mondiale e oltre un terzo del prodotto interno lordo (PIL) globale. L’ingresso di nuovi membri come l’Arabia Saudita potrebbe aumentare ulteriormente l’influenza del blocco.
L’Arabia Saudita ha considerato l’adesione al gruppo BRICS come un canale vantaggioso e importante per rafforzare la cooperazione economica. Nonostante mantenga forti legami con gli Stati Uniti, il Paese ha mostrato un crescente interesse nel perseguire la propria strada, preoccupato che Washington sia meno impegnata nel garantire la sicurezza nel Golfo.
Il gruppo BRICS si era originariamente formato con Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ma ora si prepara a raddoppiare il numero dei suoi membri. La Cina, principale cliente petrolifero dell’Arabia Saudita, ha sostenuto l’espansione del blocco BRICS come contropeso all’Occidente. L’ingresso di nuovi membri potrebbe consolidare l’ambizione del gruppo di promuovere i Paesi del Sud del mondo come alternativa all’Occidente. La situazione è in evoluzione, con tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina che continuano a influenzare la dinamica globale.