Il Servizio studi della Camera ha pubblicato un dossier che mette in luce profili critici nell’occupazione femminile in Italia, evidenziando dati significativi e strategie adottate per accrescere la parità di genere nel mondo del lavoro.
Secondo i dati Eurostat relativi al IV trimestre 2022, il tasso di occupazione delle donne italiane tra i 20 e i 64 anni è stato del 55%, 14 punti percentuali al di sotto della media UE (69,3%). A livello nazionale, si registra un divario tra la popolazione maschile (13 milioni di occupati) e quella femminile (9,5 milioni di occupate). La maternità emerge come uno dei fattori determinanti, con una su cinque donne che esce dal mercato del lavoro a seguito della maternità.
Il documento sottolinea che oltre il 50% delle donne decide di lasciare il lavoro per esigenze di conciliazione, mentre il 19% per motivi economici. L’istruzione risulta essere un fattore protettivo per l’occupazione delle donne con figli piccoli, riducendo significativamente la differenza occupazionale tra madri e non madri.
Il divario retributivo di genere è evidenziato dagli ultimi dati Eurostat, che indicano un gap retributivo medio del 5%, al di sotto della media europea del 13%, ma con un gap complessivo del 43%, superiore alla media europea del 36,2%. Nel 2022, la retribuzione media annua risulta costantemente più alta per gli uomini, con una differenza di 7.922 euro secondo i dati dell’INPS.
Le caratteristiche del lavoro svolto dalle donne contribuiscono alla bassa partecipazione al lavoro, con una prevalenza di occupazioni precarie, settori a bassa remuneratività e un alto tasso di lavoro part-time (49% contro il 26,2% degli uomini).
Il governo ha adottato diverse misure per incentivare l’occupazione femminile, tra cui esoneri contributivi per datori di lavoro che assumono donne in condizioni svantaggiate, azioni positive per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, promozione del lavoro agile e interventi nel settore privato per ridurre il gender pay gap dal 17% al 10%.
Il dossier evidenzia anche le misure previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la parità di genere, compresa la certificazione di parità di genere, la promozione di imprese femminili e il potenziamento dei servizi di prossimità per assistenza domiciliare.
Il quadro complessivo indica la necessità di interventi mirati per superare le criticità nell’occupazione femminile, promuovendo una maggiore parità di genere nel mondo del lavoro in Italia.