Eni (nella foto, l’a. d. Claudio Descalzi) annuncia che è stata avviata l’introduzione di gas presso l’impianto di liquefazione galleggiante (Floating Liquefied Natural Gas, FLNG) Tango ormeggiato nelle acque congolesi.
L’introduzione di gas presso l’impianto avviene in un tempo record di soli dodici mesi dalla decisione finale di investimento. Si tratta di una milestone fondamentale del progetto Congo LNG caratterizzato dall’adozione di nuove tecnologie e dalla sinergia con asset di produzione gas esistenti. A valle del completamento delle fasi di commissioning, la Tango FLNG produrrà il primo carico di GNL entro il primo trimestre del 2024, aggiungendo così la Repubblica del Congo ai Paesi produttori di GNL.
La Tango FLNG, con una capacità di liquefazione di circa 1 miliardo di metri cubi di gas all’anno (BCMA), è stata ancorata accanto alla Floating Storage Unit (FSU) Excalibur, utilizzando una configurazione innovativa chiamata “split mooring”, implementata per la prima volta in un terminale galleggiante GNL.
Il progetto Congo LNG valorizzerà le risorse di gas del permesso Marine XII e consentirà di raggiungere circa 4,5 BCMA di capacità di liquefazione gas a plateau, attraverso uno sviluppo in fasi e con l’obiettivo di zero gas flaring di routine. Una seconda FLNG, con una capacità di circa 3,5 BCMA, è attualmente in costruzione e inizierà la produzione nel 2025. L’intero volume di GNL prodotto sarà commercializzato da Eni.
Eni opera in Congo da 55 anni ed è l’unica società attiva nello sviluppo delle risorse di gas del Paese. Eni attualmente fornisce gas alla Centrale Électrique du Congo (CEC), che garantisce il 70% della capacità di produzione di energia elettrica del Paese. Eni è fortemente impegnata nel promuovere la transizione energetica nel Paese attraverso numerose iniziative, tra cui il Centro di Eccellenza Oyo per le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica, recentemente consegnato al Ministero dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione Tecnologica della Repubblica del Congo, che lo gestirà insieme all’UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale). Inoltre, l’azienda sta sviluppando la produzione di materie prime agricole, che non competono con la filiera alimentare, per la produzione di biocarburanti ed ha avviato il progetto di distribuzione alle comunità locali dei fornelli migliorati che punta a ridurre il consumo di biomassa legnosa e le emissioni associate alla combustione.