Fino a che punto è importante proteggere i bambini dall’inquinamento? Cosa sappiamo a oggi di smog, campi elettromagnetici, pesticidi, microplastiche e nanoparticelle? Scritto da pediatri e ricercatori, “Bambini e inquinamento” è una guida per affrontare i dubbi che assalgono i genitori, ma anche un punto fermo per amministratori ed educatori, insegnanti e opinione pubblica, per capire cosa – esattamente – sappiamo dei rischi connessi agli inquinanti e quali strumenti abbiamo per minimizzarli. Così in una nota stampa sull’iniziativa. La prima notizia è buona: la situazione è migliorata e sta migliorando, anche grazie alla sempre più diffusa consapevolezza del problema. Ma le insidie restano e se talvolta sono note – l’inquinamento dell’aria, i device elettronici, il cambiamento climatico – altre lo sono meno – la tossicità nei capi di abbigliamento, nelle creme solari, in profumi e detergenti, o nei cosmetici. Prendiamo l’esposizione all’inquinamento atmosferico. Sappiamo che può influenzare lo sviluppo neuro-cognitivo, predisporre a malattie metaboliche e disturbi del comportamento, ridurre il quoziente intellettivo: come ci si può difendere? Nell’aria di casa – e nell’acqua – sono presenti interferenti endocrini (diossine, ftalati, fenoli, triclosan…) che derivano da materiali o prodotti facilmente sostituibili. “Bambini e inquinamento”, Bambini editore, a cura di Elena Uga, redatto dal gruppo di ricerca Pediatri per un Mondo Possibile di ACP (Associazione Culturale Pediatri)- spiega il comunicato- è una miniera di dati e ricerche recenti, scientificamente validati, che fanno da vademecum per capire quali scelte possano minimizzare i rischi in questo contesto di grande complessità. Per ogni argomento, gli autori forniscono consigli e suggerimenti utili nella vita quotidiana, mentre ribadiscono le ricadute positive della frequentazione degli ambienti naturali e delle scelte di mobilità “dolce” e attiva. Il libro è disponibile in tutte le librerie, su Amazon o nello store dell’editore. La curatrice Elena Uga lavora come pediatra presso l’ospedale S. Andrea di Vercelli. Si occupa di allattamento materno, allergologia e ambiente, e coordina il gruppo Pediatri per un Mondo Possibile (PuMP) dell’Associazione Culturale Pediatri. Dal 2011 collabora come autrice per la rivista Uppa – Un pediatra per amico. Il Gruppo Pediatri per un Mondo Possibile (PuMP) dell’Associazione Culturale Pediatri- conclude la nota- si occupa delle correlazioni tra inquinamento ambientale e salute del bambino. Il gruppo di lavoro di cui fanno parte gli autori di questo volume realizza corsi di formazione e convegni e collabora ad attività di ricerca con le istituzioni (Ministero della salute, Istituto superiore di sanità, Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie).