L’Italia è in procinto di diventare il primo paese al mondo a vietare il cibo “sintetico” come parte di un disegno di legge governativo. Questa legislazione, già approvata dal Senato nel luglio scorso con il sostegno dei partiti di maggioranza e Italia Viva, mira a preservare la salute umana, gli interessi dei cittadini e il patrimonio agroalimentare dell’Italia. Quest’ultimo rappresenta una parte importante dell’identità e dell’interesse nazionale del paese.
Il divieto riguarda la produzione, la vendita, l’importazione e la distribuzione di latte, carne e pesce prodotti in laboratorio, in un totale di sette articoli. È importante notare che il divieto non influisce sulla ricerca in questo campo.
Inoltre, la legge proibisce l’uso di denominazioni “ingannevoli e fuorvianti” per gli alimenti derivati da proteine vegetali, come ad esempio termini come ‘mortadella veg’ o ‘bistecca e hamburger di soia’.
L’adozione di questa legge è basata sul principio di precauzione, che consente al governo italiano di agire in assenza di una specifica regolamentazione europea su alimenti e cibi sintetici. Questo intervento mira a garantire la tutela della salute pubblica e a difendere i prodotti italiani, soprattutto in mancanza di informazioni scientifiche approfondite.
Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi che non rispetteranno questa legge saranno soggetti a sanzioni pecuniarie, con multe che possono variare da 10.000 euro a un massimo di 60.000 euro, o fino al 10% del fatturato annuo totale, se superiore a 60.000 euro.
Inoltre, oltre alle multe, saranno previste sanzioni che potrebbero influenzare l’accesso a contributi, finanziamenti, o persino portare alla chiusura dell’attività produttiva per un periodo di tre anni. Il monitoraggio e i controlli sull’applicazione di questa legge saranno effettuati dal Ministero dell’Agricoltura e dal Ministero della Salute, con la partecipazione di diverse autorità competenti.
Il testo verrà discusso nella prossima settimana per il via libera definitivo.