In arrivo il tour de force fiscale di novembre con 215 scadenze in 15 giorni.
Studi professionali in tilt per gestire anche l’invio dei dichiarativi del 30 novembre con le appesantite verifiche anche sul quadro RS dei forfettari, ora super attenzionato dall’agenzia delle entrate, la dilazione (con posticipo) del secondo acconto delle imposte tra individuazione dei soggetti interessati ed aggiornamenti dei software per i calcoli e la trasmissione delle ultime comunicazioni di cessione dei bonus edilizi con remissione in bonis.
Come se non bastasse in questo stesso periodo contribuenti e professionisti sono alle prese anche con “l’uno-due” della rottamazione quater che ha visto ieri la scadenza della prima rata e la seconda invece da corrispondere il prossimo 30 novembre (fino al 5 dicembre con i cinque giorni di tolleranza).
Gestionali da aggiornare per il “nuovo” secondo acconto a rate.Va ricordato che il legislatore con l’articolo 4 del dl 145/2023 (il c.d. decreto anticipi) ha concesso unicamente per l’anno d’imposta 2023, la possibilità alle persone fisiche titolari di partita IVA che nell’annualità precedente hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro, di effettuare il versamento della seconda rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi, con esclusione dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi Inail, entro il 16 gennaio dell’anno successivo, oppure in cinque rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio, aventi scadenza il giorno 16 di ciascun mese.
Dal punto di vista degli studi professionali, la disposizione, benché rappresenti un indubbio vantaggio per i contribuenti interessati, è complessa dal punto di vista gestionale per due motivi.
Il primo è che bisogna individuare la platea degli interessati verificando anche il limite di reddito citato e circoscrivendo le partite iva iscritte alle gestioni inps (commercianti e artigiani e gestione separata) che mantengono il termine di versamento del secondo acconto dei contributi inchiodato al 30 novembre prossimo.
Il secondo motivo è invece prettamente pratico poiché la disposizione comporta un aggiornamento del software di calcolo degli acconti per permettere la triplice possibilità ovvero il versamento totale (tasse contributi) al 30 novembre, il pagamento spezzato con contributi il 30 novembre e le imposte il 16 gennaio o e da ultima, la corresponsione spezzata e dilazionata con contributi sempre bloccati al 30/11 e le imposte in 5 rate (gravate di interessi) dal 16 gennaio al 16 maggio.
Il quadro RS forfettari resta in vigore.Come da poco ribadito dall’agenzia delle entrate, la proroga concessa dal legislatore per la comunicare le informazioni contenute nel quadro RS relative all’anno 2021 non ha mutato la normativa che vincola attualmente i fruitori del regime agevolato a compilare il prospetto(il comma 73 dell’articolo 1 della legge 190/2014), non ha inciso sull’adempimento dichiarativo né per l’anno in corso né per quelli precedenti, e si è limitata per il solo periodo d’imposta citato, a rimettere in termini i contribuenti forfettari, che potranno, pertanto, inviare i dati entro il 30 novembre 2024 senza l’applicazione di sanzioni.
Dunque, il prossimo 30 novembre 2023 bisognerà far attenzione a trasmettere le dichiarazioni dei forfettari relative all’anno d’imposta 2022 compilando in maniera corretta/adeguata il quadro RS con le informazioni ritenute indispensabili dall’amministrazione.
Le 215 scadenze di novembre in 15 giorni. Novembre è da sempre mese di scadenze con le principali il 30 del mese relative all’invio delle dichiarazioni dei redditi (scadenza che dal 2024 sarà anticipata al 30 settembre) ed al pagamento del secondo acconto delle imposte, irpef, ires, irap e sostitutive varie.
Inoltre al 15 del mese scade il pagamento delle sostitutive sulle rivalutazioni dei terreni e delle partecipazioni ed il 16 ben 141 versamenti tra iva e ritenute ed imposte dilazionate.
Giuliano Mandolesi, ItaliaOggi