Nella cornice delle attuali riunioni del consiglio di amministrazione di TIM, dove si sta discutendo l’offerta di Kkr sul dossier Netco, i rappresentanti di due importanti associazioni all’interno del gruppo hanno espresso il loro punto di vista sulla situazione attuale.
Mauro Martinez, presidente di Cnq, l’Associazione dei quadri e delle alte professionalità del gruppo Telecom Italia, ha sottolineato a Lapresse l’importanza dell’unità tra gli azionisti del gruppo. Ha dichiarato: “Il nostro appello va anche e soprattutto agli azionisti di TIM: non servono scontri e conflitti che non fanno altro che danneggiare la società e frenare il suo sviluppo. Bisogna essere uniti e lo diciamo da azionisti oltre che come rappresentanti dei Quadri e delle Alte Professionalità di questo Gruppo.”
Martinez ha evidenziato che l’azienda sta finalmente avvicinandosi all’obiettivo di ridurre il debito, e questo è il momento giusto per agire. Ha aggiunto: “Dobbiamo traguardare insieme gli obiettivi che ci siamo dati, perché non siamo mai stati così vicini a risolvere il problema di un debito caricato su questa azienda da scalate dei cosiddetti ‘capitani coraggiosi’ e certo non generato dalle operazioni del management.”
Cristina Carollo, nella foto, presidente di NoiD Telecom, sempre a Lapresse, ha richiamato l’attenzione sull’approvazione del piano nel 2022 da parte del Consiglio, incluso Vivendi. Ha sottolineato che il piano non è di carattere personale ma il risultato di analisi condotte da gran parte del management di Tim. Carollo ha affermato: “Considerato che tutti gli elementi sono sul tavolo e che sono stati condivisi mano mano che sono stati arricchiti di dettagli, ora è tempo di decidere, evitando di far accadere quello che avviene tipicamente in Italia, ossia che le decisioni devono essere prese dai giudici.”
Entrambi i rappresentanti delle associazioni hanno sottolineato la necessità che tutti i decisori, consiglieri ed eventualmente gli azionisti, si assumano la responsabilità delle loro azioni e riflettano sulle conseguenze che queste hanno sul titolo, sull’occupazione e sui piani di sviluppo di TIM.