Impianto di biometano A2A a Gorgonzola, i primi tamburi di guerra suonano forte dal comune accanto, Melzo. Da quanto si sa sul progetto, l’enorme area interessata è quella, a ridosso della vecchia Provinciale fra i due comuni, poco prima del confine con l’abitato melzese, “a poche decine di metri – tuona il sindaco di Melzo Antonio Fusè – da un ospedale che potrebbe in futuro allargarsi, da un quartiere popoloso, da un albergo e da attività commerciali. So che l’iter è ai primi passi. Ma, nell’attesa di essere interpellato, mi porto avanti: non se ne parla nemmeno”. Sono trascorsi pochi giorni da quando A2A, nel corso di un incontro di cortesia al Comune di Gorgonzola, ha ufficializzato l’esistenza di un progetto, ancora non in fase autorizzativa, per la realizzazione di un impianto di biometano di dimensioni importanti e dal calibro produttivo di 4 milioni di metri cubi annui, pari al consumo di tremila famiglie. È già all’ordine del giorno per il consiglio comunale di Gorgonzola lunedì sera una mozione di contrarietà sottoscritta da tutte le forze politiche. E a Melzo già si preparano. “Appresa la notizia – ancora Fusè – ho subito contattato la collega di Gorgonzola Ilaria Scaccabarozzi. La nostra linea, ne sono più che sicuro, è comune. Per quanto concerne Melzo, ha già subìto anche troppo l’indotto negativo di insediamenti nei comuni accanto. Questa volta non avverrà”. Nelle stesse ore un comunicato della segreteria del Pd melzese, firmato da Tatiana Tritone. “I nostri consiglieri Rocco Martelli e Pinuccia Banfi hanno protocollato un’interrogazione urgente indirizzata al sindaco Antonio Fusè nella quale richiediamo informazioni e chiarimenti su questo tema. Il Pd di Melzo solleva una seria preoccupazione riguardo al prospettato progetto che, sebbene geograficamente nel territorio di un altro comune, avrebbe un impatto diretto e negativo sulla nostra comunità. Non siamo contrari alla realizzazione di impianti di energie rinnovabili. Riteniamo però che le dimensioni dell’impianto non siano compatibili con la sua collocazione in un parco agricolo e in un’area densamente popolata e che questo progetto non sia in linea con il “consumo di suolo zero” che è necessario perseguire per la salvaguardia del nostro territorio”.
Monica Autunno, ilgiorno.it