Filctem Cgil Flaei Cisl Uiltec Uil hanno inviato un’altra richiesta, dopo quella dello scorso luglio, al Prefetto di Messina, alle amministrazioni comunali di San Filippo del Mela e Milazzo ed alla Città Metropolitana di Messina per fare fronte comune e chiedere l’attivazione di un confronto con A2A Energiefuture (nella foto, l’a. d. del gruppo Renato Mazzoncini) per salvare la centrale termoelettrica, la cui produzione è ormai avviata alla conclusione per la naturale fuoriuscita dagli idrocarburi.
“I progetti di riconversione ambientale, tanto decantati dall’azienda in questi anni, sono caduti ad uno ad uno, e sono rimaste in campo solo un paio di ipotesi, senza alcuna garanzia di fattibilità, che portano all’abbandono dal settore della produzione energetica ed alla scomparsa dei posti di lavoro. – scrivono Pino Foti, Sebastiano Lo Monte e Tindaro Marchese – L’unico impegno assunto finora dall’azienda è stato quello di presentare, al tavolo nazionale con i sindacati fissato per la fine del prossimo mese, i risultati di un studio su possibili soluzioni.
Ma riconvertire un sito produttivo è compito che richiede chiarezza, tempi lunghi e risorse. Ed è logico quindi che in queste condizioni l’approssimarsi della fine del ciclo della produzione crei legittimi timori tra i lavoratori e porti alla protesta. La centrale termoelettrica insieme a raffineria ed acciaieria è uno dei pochi pilastri su cui ancora oggi regge l’ossatura industriale della provincia di Messina, e quindi l’economia e l’occupazione di tutta l’area di Milazzo Non si tratta quindi di una semplice vertenza e, per le ricadute essa inevitabilmente avrà, occorre che tutto il territorio attraverso i propri rappresentanti concorra per pretendere un concreto e fattivo piano di riconversione da A2A Energiefuture . Oltre la scontata protesta è quindi indispensabile governare questa delicatissima fase per tutelare il lavoro”.
Benedetto Orti Tullio, 98zero.com