Se ai vertici della Asl di Frosinone negli 23 anni si sono alternati 17 tra direttori generali, commissari e facenti funzione, un motivo ci sarà. E’ ovvio, quella azienda sanitaria ha bisogno di un periodo di tranquillità politica e amministrativa. Ma questo le viene negato, evidentemente, dalle incrostazioni del potere locale. Capita anche nelle Asl dei Castelli, se si vuol essere franchi. Ma in Ciociaria la vita è obiettivamente complicata. E Francesco Rocca ha evidentemente i suoi problemi interni, di equilibrio in Giunta, in maggioranza. Ed è per questo che l’affare Spoil System si complica. Serve un Dg non solo capace, non solo in linea con il governatore, ma ben accetto alla parte politica che in questo momento prevale a Frosinone. Qui casca l’asino, perché chi comanda nel capoluogo ciociaro non è chiaro, evidentemente. Serve un commissario, un nuovo Dg? Meglio Daniela Sgroi, oggi direttore sanitario di Asl Roma 3, o Sabrina Pulvirenti, dg paracadutata direttamente dalla Basilicata ma con una infinita esperienza della sanità pubblica laziale? Possono mancare ore all’annuncio. O forse ci vorranno settimane. Intanto Rocca ha altre emergenze da affrontare e gestire, e quattro commissari a presidiare il territorio sono più che sufficienti. Forse un paio rimarranno, è fisiologico. Ma l’aria di precarietà che si respira è decisamente pesante. All’orizzonte ci sono diversi contratti in scadenza per quanto riguarda figure apicali di Asl e Ospedali, un bel pacchetto di poltrone a disposizione e file di aspiranti in attesa. E’ il gioco della politica, ma che tutto questo faccia bene alla sanità, alla salute degli utenti, è sicuramente da dimostrare. Il presidente fa quello che può.
Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio