La scoperta di un’interazione proteina-proteina nelle cellule del glioblastoma, un comune tipo di cancro che colpisce il cervello, ha permesso a un gruppo di ricercatori dell’Hospital for Sick Children di sviluppare un nuovo potenziale approccio terapeutico per il glioblastoma, chiamato peptide di design. Lo studio, pubblicato su ‘Nature Cancer’, ha dimostrato come l’individuazione di un bersaglio molecolare, precedentemente sconosciuto, ha ispirato quella che potrebbe diventare una svolta terapeutica per le persone affette da glioblastoma, il tumore cerebrale più frequente e aggressivo. Quando si sente la parola cancro, spesso si immagina una singola massa, ma le cellule del glioblastoma sono anche altamente invasive e si diffondono rapidamente dalla massa centrale, rendendone molto difficile la completa eradicazione. Anche con i trattamenti attuali, come la temozolomide, la chemioterapia standard approvata per il trattamento del glioblastoma, i tumori resistenti si ripresentano in oltre il 50% dei pazienti e meno dell’1% sopravvive a dieci anni dalla diagnosi. “Scoprendo il ruolo di un’interazione proteina-proteina, precedentemente sconosciuta nel glioblastoma, siamo stati in grado di sviluppare un peptide di design che ha mostrato una solida efficacia terapeutica nel trattamento di tutti i principali tipi di glioblastoma in modelli preclinici”, ha affermato Xi Huang, scienziato senior del programma Developmental & Stem Cell Biology. “Questo potrebbe costituire la base della prossima generazione di terapie per il glioblastoma”, ha proseguito Huang. “L’interazione proteina-proteina è la chiave per l’aggressione del glioblastoma”, ha sottolineato Huang.