È attesa ai primi della prossima settimana la pronuncia del tribunale di Cagliari sulla sospensione della procedura di fusione delle società di gestione degli aeroporti di Alghero (Sogeaal) e Olbia (Geasar), chiesta dalla Regione Sardegna. La fusione è, invece, sostenuta da F2i Ligantia, maggior azionista delle due società.
Intanto, la Giunta della Camera di commercio di Cagliari e Oristano ha deliberato nella seduta di venerdì di proseguire col piano d’integrzione degli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero, tramite una holding con Ligantia e la Fondazione di Sardegna. L’operazione, che prelude a una gestione unitaria dei tre aeroporti dell’isola, potrà essere perfezionata solo dopo una serie di verifiche e previa approvazione del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Occorreranno, inoltre, i pareri favorevoli della Corte dei Conti e dell’Autorità garanta della concorrenza e del mercato.
L’anno scorso sono transitati per nei tre scali della Sardegna 9,1 milioni di passeggeri, di cui 4,4 milioni a Cagliari, 3,2 a Olbia e 1,5 ad Alghero, dati che confermano il ritorno ai flussi pre Covid. Viene ipotizzato un aumento di capitale della holding per l’accesso dell’ente camerale che acquisterebbe la quota di maggioranza relativa utilizzando le quote (il 94%) detenute dalla Camera di commercio di Cagliari nella Sogaer, la società di gestione dello scalo di Cagliari Elmas, secondo il percorso delineato pubblicamente un anno fa che porterebbe a un sistema aeroportuale unico da almeno 12 milioni di passeggeri l’anno. Se si concluderà positiva l’iter autorizzativo Ligantia trasferirebbe la sede legale da Milano a Cagliari.
“Questa operazione non comporta alcuna dismissione della partecipazione della Camera in Sogaer”, ribadisce il presidente dell’ente camerale, Maurizio De Pascale, “ma la sua sostituzione con una partecipazione nella costituenda holding”.
“La nostra presenza, con un peso significativo pubblico nell’adozione delle decisioni strategiche”, assicura De Pascale, “sarà garanzia dell’interesse generale e pubblico sotteso alla gestione delle società coinvolte. La Camera e l’altro socio ‘territoriale’, la Fondazione di Sardegna, avranno la maggioranza assoluta del capitale e saranno in grado, pertanto, di presidiare le prerogative d’interesse generale nella gestione della promozione dei rapporti con le comunità di riferimento e della crescita del territorio”.
Secondo De Pascala, l’aggregazione dei tre aeroporti sardi porterà a maggiori ricavi e minori cost “che si tradurranno, già a breve termine, in un maggiore margine di redditività, pari, secondo le proiezioni, ad almeno due milioni l’anno”.