L’Italia è diventata più attrattiva rispetto all’anno scorso. A certificarlo i risultati del Global Attractiveness Index 2023. Il nostro Paese passa dal 20esimo al 17esimo posto, mentre al primo c’è la Germania, seguita dagli Usa. Rispetto al 2022, le maggiori variazioni positive tra i Paesi europei sono state registrate da Italia (+3) e Spagna (+5). Il GAI 2023 mappa 146 economie del mondo (escludendo Russia e Ucraina per indisponibilità di dati affidabili), con oltre 1 milione di data point raccolti, e misura come si modifica la “geografia dell’attrattività” al variare della velocità di ogni Paese rispetto agli altri, non solo rispetto a sé stessi. Accanto alla fotografia statica e puntuale dei risultati, il GAI 2023 presenta quattro sotto-indici complementari, focalizzati a misurare la Sostenibilità, la Dinamicità, l’Orientamento al Futuro e l’esposizione al conflitto russo-ucraino. Rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna, l’Italia si posiziona 10 posizioni sotto nell’Indice di Sostenibilità complessivo (-2,8 punti di score), 6 posizioni sotto nel pilastro della Resilienza (-3,8 punti di score), 14 posizioni sotto nel pilastro della Vulnerabilità (-1,9 punti di score) e 11 posizioni sotto nel pilastro della Transizione Ecologica (-1,7 punti di score). Alcuni KPI ambientali mostrano un quadro drammatico: nel nostro Paese i morti a causa dell’inquinamento, relativizzati al milione di abitanti, sono pari a 407,8 persone, contro i 324,3 della Germania, i 203,4 della Francia e i 190,0 della Spagna. Una miglior performance nella sostenibilità emerge come necessaria per innescare un circolo virtuoso a favore dell’attrattività del Paese: già nel breve periodo, emerge una marcata correlazione tra lo score negli SDGs delle Nazioni Unite e l’Indice di Posizionamento del GAI. “Il GAI 2023 mostra un progressivo miglioramento della situazione dell’Italia, posizionata al 17° posto, con ben cinque posizioni guadagnate nel ranking mondiale rispetto al 2021, dopo il peggioramento che aveva caratterizzato il biennio precedente. Hanno contribuito a tale miglioramento soprattutto l’aumento dei flussi di investimenti diretti dall’estero, l’accresciuta performance del sistema logistico e soprattutto la dinamica del PIL, in netto aumento dopo la recessione indotta dalla pandemia, mentre i flussi di turismo e il livello della tassazione contribuiscono a peggiorare la posizione italiana”, spiega Enrico Giovannini, Direttore Scientifico di ASviS e membro del Comitato Scientifico del progetto.