Amazon sta affrontando una disputa con alcuni dei suoi dipendenti a causa delle nuove politiche aziendali, che includono la fine dello smart working e l’obbligo per i dipendenti negli uffici di lavorare in presenza almeno tre giorni a settimana.
Dopo l’adozione di queste nuove regole a maggio, molti dipendenti di Amazon hanno espresso il loro dissenso attraverso una petizione, firmata da quasi 30.000 lavoratori, che critica la politica aziendale. La petizione sottolinea che la politica aziendale per il ritorno in ufficio mina il futuro diversificato e accessibile che vogliono vedere nell’azienda.
La disputa tra i dipendenti e la dirigenza di Amazon non si limita solo alla politica dello smart working. Durante l’anno, ci sono stati anche scioperi organizzati da Amazon Employees for Climate Justice, un gruppo di lavoratori critici verso gli sforzi dell’azienda per raggiungere la neutralità carbonica, che ritengono insufficienti.
Andy Jassy, CEO di Amazon, ha recentemente rilasciato dichiarazioni che sembrano un ultimatum ai dipendenti, affermando che se non sono d’accordo con la nuova politica aziendale e non riescono a rispettarla, “probabilmente le cose per loro non funzioneranno qui ad Amazon.”
La disputa tra la dirigenza e i dipendenti di Amazon è un riflesso delle sfide che molte aziende affrontano mentre cercano di bilanciare le esigenze operative con le preferenze dei dipendenti in un’epoca in cui il lavoro remoto è diventato più diffuso a causa della pandemia.