Cresce nel secondo trimestre il numero di operazioni di venture capital realizzate in Italia, il semestre complessivamente si chiude in calo. Nel primo trimestre sono state realizzate 64 operazioni, che diventano 86 nei successivi tre mesi (+34%). Il primo semestre 2023 si è chiuso con 150 operazioni (initial e follow on); erano 192 lo scorso anno (-22%). Se si guarda solo ai nuovi investimenti, initial, questi sono stati 138 rispetto ai 163. Sono i numeri del Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor – VeM sulle operazioni di venture capital in Italia. Per quanto riguarda l’ammontare investito sia da operatori domestici che esteri in startup italiane, il valore si attesta a 496 milioni di euro distribuiti su 135 round, in diminuzione rispetto ai 976 milioni per 180 operazioni del primo semestre 2022. Si registra un lieve calo sull’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani che passa da 196 milioni a 178 milioni di euro, con un numero di operazioni in linea con l’anno precedente (15 round rispetto ai 12). Sommando queste due componenti, il totale complessivo si attesta a 674 milioni di euro (erano 1,2 miliardi nel primo semestre 2022). L’indice VeM-i fa registrare un valore pari a 1.775 nel secondo trimestre del 2023, segno di una buona ripresa dopo il rallentamento monitorato nei primi tre mesi dell’anno. “Nei primi sei mesi dell’anno i grandi assenti sono i mega deal; infatti, l’ammontare investito in startup italiane si è praticamente dimezzato, passando da 976 a 496 milioni di euro” dichiara Anna Gervasoni, nella foto, Prorettore Liuc – Università Cattaneo, “È mancato il ruolo dei grandi fondi internazionali che hanno rallentato l’attività nella prima parte dell’anno a causa delle crisi economica e geopolitica in corso”.