
Intesa Sanpaolo (nella foto, l’a. d. Carlo Messina) mette a disposizione 500 milioni di euro per la transizione digitale delle piccole e medie imprese del Sud. Lo ha dichiarato Alberto Pedroli, direttore regionale Puglia, Basilicata e Calabria del gruppo bancario, partecipando al lancio del progetto sostenibilità delle imprese da parte di Confindustria Taranto. “Il nostro gruppo – rileva Pedroli – punta sulla sostenibilità come leva strategica per lo sviluppo del sistema meridionale”. “Nel nostro portafoglio creditizio – aggiunge Pedroli – i clienti devono essere il più possibile orientati alla sostenibilitá. Nel nostro rating, per esempio, abbiamo un questionario di oltre 40 elementi che poniamo all’imprenditore per capire quale è il suo percorso, la sua sensibilità. Questo ovviamente influisce sul miglioramento del rating”. Secondo Pedroli, “le piccole e medie imprese hanno bisogno di una stimolazione anzitutto culturale. In Puglia, primo nel Sud, è nato un laboratorio ESG che mette insieme le migliori energie del territorio, dalle Università alle Zes, da Confindustria alle Autorità portuali”. Il progetto prevede inizialmente la creazione di un campione di imprese. Queste entreranno su base volontaria, per autocandidatura, e saranno coinvolte in un ciclo di seminari curati da esperti che spiegheranno tutti gli aspetti della sostenibilità. Sarà quindi individuata nelle aziende una figura interna che verrà formata, la quale, insieme ai consulenti esterni, misurerà lo stato dell’impresa in relazione agli indicatori ESG della sostenibilità prima dell’avvio del progetto (ex ante). Step successivo sarà la progettazione e l’adozione di modelli, attività e interventi affinché l’azienda, nella propria gestione, sia coerente con la sostenibilità. Questo sarà misurato con una valutazione a valle del progetto (ex post). I risultati ottenuti serviranno a promuovere in Confindustria Taranto dei servizi associativi dedicati perché, andando oltre il campione iniziale, ci si possa allargare alla base associativa. Il progetto sarà finanziato da risorse interne e Fondimpresa. “Vogliamo creare impatto positivo sull’ambiente, sulla società e a livello economico-finanziario. Il nostro è un progetto concreto. Ambizioso ma anche lungo. Indossiamo come divisa sociale quella della sostenibilità”, dichiara Lella Miccolis, presidente Piccola Industria di Confindustria Taranto. Mentre per Leonardo Becchetti, docente di Economia Politica all’Università Tor Vergata, “le aziende sanno che sostenibilità e competitività sono quasi le stesse parole.Bisogna andare sul sentiero della transizione anche per realizzare dei vantaggi competitivi”.