Nel corso del primo semestre del 2023, l’attività di investimento in Italia ha mostrato segni di rallentamento, registrando una contrazione rispetto al picco raggiunto nel biennio precedente. Tuttavia, rispetto al periodo pre-pandemico, l’attività è risultata più vivace. Secondo l’EY M&A Barometer, che analizza l’andamento delle transazioni in Italia, sono stati registrati 531 deal con target in Italia, per un volume complessivo investito di circa 25 miliardi di euro. Questo dato rappresenta una diminuzione del 14% in termini di numero di operazioni e del 25% in termini di valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando erano state annunciate 619 transazioni per un valore di 33,6 miliardi di euro.
I settori di maggiore interesse per gli investimenti sono quelli tradizionali del Made in Italy, ovvero i prodotti industriali (27% delle operazioni nel primo semestre 2023) e i beni di consumo (17%). Alcuni settori, come la tecnologia, i servizi finanziari, le infrastrutture e i trasporti, hanno registrato una lieve contrazione in termini di numero di operazioni. Tuttavia, rimane costante l’interesse per settori come i servizi alle imprese (9%) e il settore farmaceutico, medicale e biotecnologico (7%).
Nel frattempo, gli investimenti italiani all’estero hanno registrato una crescita nel primo semestre del 2023. Le operazioni di fusione e acquisizione annunciate da aziende italiane su target esteri sono state 111, con una riduzione dell’18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, il valore complessivo delle operazioni è aumentato del 47%, principalmente grazie a megatrasazioni nei settori dell’energia, dei servizi finanziari e farmaceutico. È interessante notare che la tendenza al nearshoring e al friendshoring continua, con Spagna, Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi come principali destinazioni degli investimenti italiani all’estero.
Il ruolo dei fondi di Private Equity e dei fondi infrastrutturali, soprattutto quelli stranieri, rimane significativo nel panorama degli investimenti italiani. Nel primo semestre del 2023, il 42% delle acquisizioni in Italia è stato realizzato da questi operatori. Il valore totale delle acquisizioni da parte del Private Equity ha raggiunto i 20,7 miliardi di euro, superando il valore registrato nello stesso periodo del 2022 e la media precedente alla pandemia.
Nonostante la contrazione nell’attività di investimento in Italia nel primo semestre del 2023, si prevede una pipeline sostenuta di transazioni nella seconda metà dell’anno, trainata dalla necessità di continuare i percorsi di trasformazione intrapresi. Tuttavia, resta ancora una distanza da colmare tra venditori e acquirenti.
Così ha commentato il report Marco Daviddi, nella foto, Strategy & Transactions Markets Leader Europe West, EY Strategy & Transactions Leader Italy: “L’attività di investimento nel nostro Paese rimane solida: il numero di operazioni registrato nel primo semestre del 2023 è pressoché pari al numero di operazioni mappate nel corso dell’intero 2020 e ammonta a quasi il doppio della media storica delle operazioni nel primo semestre in periodo pre-Covid (tra il 2016 e il 2019). Il confronto con il 2022 è da leggersi tenendo presente che gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da un’attività M&A a livelli record, per effetto della consistente ripresa di investimenti e consumi e per la necessità di ripartire velocemente dopo i lockdown. A fronte di una riduzione dei megadeal , il mid-market continua ad alimentare l’attività di investimento, trainato dalle ampie opportunità di consolidamento che caratterizzano il tessuto industriale del nostro Paese e dalla necessità di aprire il capitale per sostenere gli investimenti necessari a riposizionare attività e operation in un nuovo scenario di mercato. Da sottolineare infine come le aziende italiane siano impegnate in un’intensa attività di investimento estero: questo trend mostra come le nostre imprese abbiano molto chiara l’importanza dell’espansione sui mercati esteri e come oggi l’attività M&A possa essere un rilevante acceleratore di questo processo”.