Una voce importante nel mondo dell’attivismo contro le droghe si è espressa su un tema importante. Intervistato da Gente, in edicola da venerdì 7 luglio, Andrea Muccioli, il primogenito di Vincenzo, il noto fondatore della Comunità di San Patrignano, si schiera a favore di Giorgia Meloni che – in occasione della Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga ha scatenato un putiferio di critiche e accuse di superficialità perché, invece, le sostanze stupefacenti hanno livelli di rischio differenti. Sentito sul tema, Andrea Muccioli dichiara: «La convinzione è che la pericolosità dipenda dalla modalità di assunzione della droga: se uso la siringa è pesante, se sniffo e basta no». E a proposito della stretta proibizionistica del governo aggiunge: «L’obiettivo deve essere quello della rieducazione, non della proibizione fine a se stessa, anche perché credo che questa gravità urlata da una parte politica e poi contro urlata dall’altra non colga più la considerazione dell’opinione pubblica cui viene rivolta, che ha una percezione, del tutto sbagliata, di non pericolosità delle droghe». Poi argomenta a proposito di come sia cambiato il mercato e lo scenario dello spaccio e dichiara: «Il mercato è cambiato: va ad aumentare gli effetti psicotropi delle sostanze e continua a diversificare, come tutti i mercati, per intercettare nuova domanda. Anche con politiche di prezzo sempre più basse: siamo lontani dagli Anni 70 e 80, quando servivano molti soldi per un grammo di cocaina, oggi la droga è alla portata di tutti. Se voglio, me la portano addirittura sotto casa in bici, come con Just Eat». Si esprime inoltre sull’inasprimento delle pene previste dal disegno di legge per la riforma del Codice della Strada per chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol o droghe.