Guidalberto Guidi, ex vicepresidente di Confindustria e noto imprenditore di Modena, è deceduto domenica sera all’età di 82 anni. La notizia, mantenuta riservata, è stata diffusa solo dopo il già avvenuto svolgimento dei funerali. Guidi lascia la moglie Alessandra e la figlia Federica, che ha ricoperto il ruolo di ministra dello sviluppo economico nel governo Renzi.
Guidi ha avuto un’importante carriera come imprenditore e manager, soprattutto attraverso la sua azienda, la Ducati Energia, fondata negli anni ottanta nel settore dei sistemi elettrici. Ha svolto un ruolo attivo anche all’interno di Confindustria, ricoprendo la carica di vicepresidente nazionale e quella di presidente del Sole 24 Ore. Durante il suo impegno, ha sempre puntato sull’internazionalizzazione e sul dimensionamento delle imprese.
La sua formazione ha avuto inizio con la laurea in giurisprudenza all’Università di Modena, ma ha poi scelto di intraprendere una carriera imprenditoriale anziché diventare notaio, come previsto dalla sua famiglia. Ha lavorato in diversi paesi, tra cui Francia, Stati Uniti e America del Sud, e ha ricoperto numerosi incarichi nell’amministrazione di importanti imprese italiane.
Negli anni ottanta, ha acquisito la Ducati Energia, diventandone presidente e successivamente proprietario dell’azienda. Ha ampliato l’attività aziendale nella produzione di condensatori per lampade e motori, nonché nel settore dell’energia ferroviaria e delle energie rinnovabili, producendo pale eoliche e veicoli elettrici. La sua visione imprenditoriale lo ha portato a sostenere l’importanza di investire in uomini e innovazione, oltre a spostare parte della produzione nelle cosiddette “officine del mondo” come India, Cina ed Europa dell’Est.
Durante la sua carriera, Guidi ha continuato ad acquisire piccole aziende con prodotti complementari a quelli della Ducati Energia, espandendo così il suo ambito di attività. Nel 2018, ha acquisito la ex Far System, un’azienda operante in Trentino dal 2006.
La scomparsa di Guidalberto Guidi rappresenta una perdita significativa per l’ambiente imprenditoriale italiano. La sua figura è stata caratterizzata dalla determinazione nel promuovere l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese, contribuendo così al progresso dell’industria italiana.