In Sardegna le aziende del settore energia e utilities hanno bisogno di 3 mila addetti specializzati fra tecnici, elettricisti, consulenti, saldatori, installatori e designer, ma il 16,3%, circa 500 figure, risulta introvabile. Due le principali ragioni delle difficoltà di reperimento, secondo un rapporto dell’ufficio studi di Confartigianato imprese Sardegna: il ridotto numero di candidati (per il 26%) e la loro inadeguatezza scolastico-formativa (11,5%).
Le aziende del settore energia, gas, acqua e ambiente impiegano in media 3,2 mesi prima di coprire le posizioni vacanze, mentre in oltre il 10% dei casi sono necessari oltre sei mesi di ricerca. A livello nazionale la Sardegna è al penultimo posto per difficoltà di reperimento di perofessioni qualificate per energie e utilitis, col 16,3%, mentre quella più elevata si registra in Trentino Alto Adige (52,2%), seguito da Friuli Venezia Giulia (46,9%), Piemonte e Valle d’Aosta (46,4%). – Le figure più difficili da reperire sono i conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili, seguiti dagli operari specializzati, professioni tecniche e professioni esecutive nel lavoro d’ufficio. Scarseggiano anche gli installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione, specialisti di saldatura elettrica e norme Asme e i tecnici della conduzione di impianti produttivi in continuo. A seguire, saldatori e tagliatori a fiamma, tecnici meccanici, direttori e dirigenti, addetti alla gestione del personale, tecnici della produzione manifatturiera, tecnici della sicurezza sul lavoro e conduttori di mezzi pesanti e camion. Inoltre, è difficile reprire manager per le energie rinnovabili, tecnici geologici e assicuratori ambientali.
“Diverse le concause che agiscono sul mismatch di domanda e offerta di lavoro”, spiega Giuseppe Tatti, impiantista e delegato di Confartigianato Sardegna per energia e impianti. “In primis la crisi demografica: nell’arco degli ultimi dieci anni i giovani sardi under 35 attivi sul mercato del lavoro si sono decimati, pari al 10,4% in meno”.
“Tra gli altri fattori – prosegue Tatti – l’adeguatezza del candidato che consegue al percorso scolastico e formativo svolto, la precedente esperienza lavorativa, necessaria per posizioni con elevate competenze tecniche, il livello e le prospettive di evoluzione della retribuzione e della carriera in azienda, la tipologia contrattuale offerta e l’accesso a strumenti di welfare aziendale”.