“In Sardegna ci sono vacanze per tute le tasche; da aprile a novembre, e l’isola non è più care di altre destinazioni”. La Federalberghi regionale, attraverso il suo presidente Paolo Manca, interviene sul dossier Assoutenti che ha classificato Sardegna, Sicilia e Costiera Amalfitana fra le mete più costose per chi volesse trascorrervi il Ferragosto.
“Non si può pensare di trasmettere un’idea della Sardegna turistica basandosi esclusivamente sui prezzi praticati dal 12 al 19 agosto”, sostiene Manca. “Il vero problema delle vacanze in Sardegna è l’eccessiva concentrazione stagionale. L’intero sistema Italia dovrebbe riprogarmmare i cicli lavoro-ferie, come accade in altri Paesi europei. In questo modo, con una richiesta spalmata, il mercato si livellerebbe e i prezzi sarebbero più bilanciati. Ciò consentirebbe una migliore fruizione del territori nei diversi periodi dell’anno”.
Il presidente dell’associazione degli albergatori sardi porta l’attenzione sul nodo trasporti: “L’aumento vertiginoso dei prezzi dei voli deriva dall’utilizzo improprio della continuità teritoriale che, con l’esclusiva delle rotte, ha fatto lievitare i biglietti in maniera incontrollata su Roma e Milano”.
“A ciò si aggiungono il calo delle frequenze dal resto d’Europa e i trasporti marittimi”, prosegue Manca, “con le navi che da anni praticano una politica di vendita concentrata sui tour operator, penalizzando i prezzi al dettaglio”. “La stessa ricerca di Assoutenti certifica che in Sardegna si può fare una settimana di vacanza anche in quei giorni di agosto con meno di mille euro”, puntualizza il presidente della Federalberghi regionale. “Gli aumenti dei costi dei soggiorni riscontrati in generale, al netto degli errori dei sistemi di prenotazione, come quello delle vacanze da 20 mila euro a San Teodoro sono rincari obbligati, per coprire i costi energetici che gli albergatori hanno scaricato solo in parte sui prezzi finali, sopportandone il carico, proprio per non penalizzare eccessivamente il mercato”.
Secondo Manca, il dossier Assoutenti non considera la qualità delle strutture sarde, “tra le più alte d’Italia nonostante la stagionalità” e quella dei servizi “che può essere mantenuta solo ricorrendo a un gran numero di collaboratori qualificati e formati, che nei bilanci di un’azienda alberghiera è la principale voce di costo”.
In conclusione, sottolinea Manca, “la Sardegna delle vacanze costa meno di altre destinazioni equivalenti per qualità, nel Mediterraneo: proprio per questo consigliamo ai tantissimi viaggiatori che in questo momento stanno decidendo la meta delle proprie vacanze, di scegliere l’Isola e di farlo scommettendo sui mesi in cui i prezzi e i flussi di visitatori sono più bassi, come in questo mese di giugno, l’imminente luglio o settembre e ottobre”.