Nel 2023 i sardi spenderanno per abitazione e bollette oltre 344 euro al mese in più rispetto al 2021 e dovranno tagliare le spese per le altre voci. Lo segnala Confesercenti, che ha condotto un’analisi su redditi risparmio delle famiglie negli ultimi quattro anni, in cui i bilanci degli italiani sono stati stravolti da lockdown, guerra in Ucraina e inflazione.
Quest’anno la famiglia media nell’isola spenderà per abitazione, elettricità̀ e altre utenze circa 1.153 euro al mese, circa la metà del loro budget, stimato in 2.426 euro mensili, comunque sotto la media delle regioni italiane. Nel 2019, ultimo anno prima della pandemia, la spesa era inferiore di 210 euro. L’aggravio si deve soprattutto ai rincari energetici. Nell’isola si perde in termini reali più del doppio di quanto nello stesso periodo si è perso a livello nazionale: -114 euro in Sardegna, contro -50 euro stimati su scala nazionale. Per sostenere i consumi, i sardi dovranno attingere ai risparmi. L’ammontare dei depositi bancari nel primo trimestre 2023 si è ridotto di circa mezzo miliardo rispetto allo stesso periodo 2022. E comunque – secondo Confesercenti – rispetto al 2021, quest’anno le famiglie spenderanno in media circa 33 euro in meno l’anno per l’abbigliamento, 158 euro in meno per i trasporti, 33 l’anno per spettacoli e cultura. Le uniche voci di spesa a non restringersi sono quella per i prodotti alimentari e le bevande (+221 euro l’anno) e marginalmente quella per mobili e altri servizi per la casa (+12 euro annui, circa 1 euro al mese) e servizi ricettivi e di ristorazione (+23 euro annuali).
“La corsa delle tariffe e l’inflazione generata dal caro-energia hanno fermato la ripartenza della spesa dopo la pandemia”, commenta Gian Battista Piana, direttore regionale di Confesercenti. “Le bollette hanno mortificato oltremodo il potere d’acquisto delle famiglie riducendo gli spazi per altri tipi di consumi. Uno scenario difficile che complica ulteriormente la già precaria situazione delle imprese del terziario che in larga parte dipendono dai consumi interni. Oramai buona parte del budget dei sardi viene assorbito dalle spese per l’abitazione e per le utenze domestiche(47,5%); se poi a queste sommiamo le altre spese obbligate come quelle per alimentari (16,5%), abbigliamento (3,8%) e salute (4,1%) ci rendiamo conto di quanto ben poco spazio resti per altro.
“Il calo delle bollette di cui tanto si parla potrebbe invertire la tendenza”, stima Piana, “anche se restano quanto mai urgenti interventi che aiutino i sardi a recuperare il potere d’acquisto già perduto”.