
Il rapporto del Mercato del Lavoro e dell’Inflazione (MIC) di Confcommercio (nella foto, il presidente Carlo Sangalli) relativo ad aprile 2023 mostra un aumento moderato dell’indicatore, che sottostima la disoccupazione estesa a causa dell’impossibilità di misurare il numero di scoraggiati e sottoccupati. Tuttavia, si registra un leggero miglioramento nella componente della disoccupazione.
Nel mese di aprile, il mercato del lavoro ha mostrato segnali di vivacità. Il numero di occupati è aumentato di 48.000 unità rispetto al mese precedente, mentre le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 14.000 unità. Nel contempo, il numero di persone inattive si è ridotto di 25.000 unità. Ciò ha portato il tasso di disoccupazione ufficiale al 7,8% (rispetto al 7,9% di marzo). Le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) sono state poco superiori a 23,3 milioni, in linea con i livelli pre-pandemia, a cui si aggiungono meno di 1,2 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. Considerando le ore di CIG effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a unità lavorative standard, si stima che corrispondano a circa 40.000 unità.
Nel mese di aprile 2023, i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza di acquisto hanno registrato un aumento del 7,9% rispetto all’anno precedente. Le prime stime di maggio segnalano un rallentamento del tasso di crescita dei prezzi per questa categoria, pari al 7,1% su base annua. Tuttavia, nonostante la solidità del processo di rientro dell’inflazione, permangono incertezze riguardo a un possibile ridimensionamento graduale dell’area del disagio sociale nel breve termine.
Le difficoltà finanziarie delle famiglie potrebbero influire sul rallentamento della domanda e dell’economia, con conseguenze negative sul mercato del lavoro. Le dinamiche positive del mercato del lavoro hanno contribuito in modo significativo al mantenimento della capacità di spesa delle famiglie, ma rimangono timori di un percorso non lineare.