
La mappa del potere nella sanità del Lazio è apparentemente bloccata, ma dietro le quinte si fanno e si disfano accordi. Praticamente sotto i riflettori quando si mischiano a campagne elettorali o situazioni simili, lo si è visto anche in questi giorni quando la sanità è diventata protagonista delle amministrative. Con i Dg in mezzo, costretti ad abbozzare. Vita da Dg, vita complicata. Nel Lazio più che altrove, visto il peso, spesso insopportabile, della componente politica nelle scelte e nella programmazione. E circoscrivendo il territorio, soprattutto nel Pontino, in Ciociaria, nell’area dei Castelli Romani. Tutte le figure apicali sono espressioni di un potere politico, ma quando cambia il referente – come sta accadendo in questo momento, sono dolori. Rocca apparentemente non disturba i manovratori, non sta sul fiato sul collo ai Dg, ma ha sicuramente le idee chiare sui suoi obiettivi. E sono pochi i direttori generali con un discreto livello di autonomia ( o con coperture talmente pesanti da assicurare l’immunità), gli altri sono tutti sotto osservazione. Chi ha la valigia pronta se ne sta nel bunker aspettando la scadenza del contratto, chi vuol farsi apprezzare sforna idee ed iniziative. Non c’è più il richiamo ossessivo, quotidiano, con la riunione in call di tutti i dg con l’assessore, con le telefonate, con i blitz, come accadeva con l’assessore D’Amato. Ma quel che è certo che i cambiamenti ci saranno e che la liturgia dello spoil system sarà rispettata. Sulla lavagna i buoni e i cattivi, il chi sale e chi scende, il bollettino dei gradimenti vengono letti quotidianamente in attesa degli eventi. Vogliamo dire che Giuseppe Quintavalle (commissario Asl Roma1 e dg di Tor Vergata), Francesca Milito (Asl Roma 3), Cristina Matranga (Asl Roma 4), Narciso Mostarda (San Camillo) se la cavano meglio di altri? Diciamolo pure, e lasciamo da parte I Facente Funzioni. C’è chi arranca o è costretto in difesa e chi, come Fabrizio D’Alba, Giorgio Santonocito e Marina Cerimele, che si comporta come se tutto quanto sta accadendo non gli interessasse.
Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio