(di Tiziano Rapanà) E allora si può uscire dalla ragnatela della banalità? Oppure le cose sono sempre uguali e a san Martino si mangia sempre la carne arrostita? No, per carità. Voglio uscire dallo schema, dal consueto che calza male come un pantalone con la taglia più grande. Non bisogna però inseguire la novità, bisogna predisporsi all’insolito con curiosità ma senza l’eccesso dell’entusiasmo. Si attende e poi arriva ma con calma, impegnate l’attesa con le cose da fare (il lavoro, la casa, eccetera). Ma dove trovare l’eccellenza? Nei film che reinventano il cinema, nei libri che non sfiorano il dettaglio nella narrativa e nel cibo che diventa pregio per la bocca e non consuetudine: aprire bocca per gola e non perché si deve, sennò si resta a digiuno. Volete trovare delle vere leccornìe nella valle della gastronomia? Vi consiglio di dare un’occhiata alla guida Top Italian Food 2023 del Gambero Rosso: è un volume che (da oltre 5 anni) seleziona le migliori aziende del settore, con dritte utile sui prodotti più rappresentativi e buoni. Tra le new entry, segnalo l’arrivo di Blu61 che è il nuovo formaggio prodotto da La Casearia Carpenedo. Blu61 celebra l’amore tra il fondatore dell’azienda, Antonio Carpenedo e sua moglie Giuseppina, sposi nel 1961. Il formaggio è un erborinato di latte vaccino pastorizzato, affinato in vino Raboso passito veneto IGT con un top di mirtilli rossi in crosta. Peculiare per la sua eleganza ed armonia, ha una pasta cremosa con venature diffuse di colore verde-blu dovute all’erborinatura, sprigiona una sorprendente sinfonia di profumi e ha un gusto intenso ma equilibrato e mai pungente, nel sapore di frutti rossi e nella struttura dal sentore tipicamente dolce del Raboso passito. Si abbina bene con vini passiti rossi.