Ridurre le emissioni di inquinanti. Intervenire simultaneamente su trasporti, combustione di biomasse, agricoltura, ma anche sull’industria, e farlo sia su scala estesa (di Bacino padano e nazionale) che locale. E prevenire gli episodi di inquinamento acuto, riducendo i picchi locali. Questi, in sintesi, gli obiettivi strategici del Piano aria integrato regionale – Pair 2030, che può contare su risorse pari a 154,6 milioni di euro, 64 dei quali verranno impiegati nel primo triennio. Dopo un lungo e articolato percorso di confronto con moltissimi interlocutori, il Pair è stato adottato in Giunta (nella foto, il presidente della Regione Stefano Bonaccini). Ora inizia un percorso che porterà il Piano alla discussione in Aula nell’ambito della Assemblea legislativa. “Il nostro Piano parte, per la prima volta, con una dotazione di risorse – ha spiegato Irene Priolo, vicepresidente con delega all’Ambiente- che saranno ulteriormente incrementate con altre fonti di finanziamento. Non solo. Non dimentichiamo che si potranno evitare costi conseguenti all’inquinamento atmosferico, grazie alle riduzioni emissive previste: parliamo, questa la nostra stima, di 643 milioni di euro di costi evitati, di cui 637,5 solo per gli aspetti sanitari. Sicuramente- ha aggiunto la vicepresidente- le misure messe in campo negli anni scorsi con il precedente Piano hanno contributo a migliorare la situazione dell’inquinamento atmosferico, ma non basta, perché l’aria del bacino Padano resta un problema reale”. “Ora- ha concluso Priolo- proponiamo un Piano che non pone unicamente delle restrizioni, ma offre soprattutto delle opportunità, a partire da quello dell’innovazione del sistema produttivo fino al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Ma questi risultati si potranno raggiungere solo se, insieme, istituzioni, cittadini e imprese andranno nella stessa direzione”. Una grossa novità riguarda i Comuni coinvolti: nel Piano precedente erano 33, fra cui tutti i capoluoghi di provincia, nel nuovo Piano saranno 207 (Bologna e agglomerato, Appennino, Pianura Ovest e Pianura Est), confermando quindi l’estensione dell’ambito di intervento introdotta con le misure straordinarie del 2021.