In Sardegna la pandemia ha inciso sull’andamento delle denunce per infortuni e decessi sul lavoro presentate all’Inail negli ultimi tre anni, così come l’invecchiamento della popolazione sui numero degli incidenti sul lavoro fra gli over 50 nell’ultimo quinquennio.
Fra il 2016 e il 2019 nell’isola, da cui arriva il 2% del numero complessivo nazionale, si registravano in media 13 mila denunce di infortuni l’anno. Al calo del 2020 e 2021, per gli effetti del lockdown, è seguito l’anno scorso un aumento del 25%, con ben 14.179 segnalazioni all’Inail. Sul’incremento pesano per il 61% i contagi da Covid, una percentuale più alta rispetto al 52% riscontrato a livello nazionale. “Per la Sardegna la fase più acuta coincide col 2022”, ha spiegato Silvia D’Amario, coordinatrice generale della consulenza statistico-attuariale dell’Inail, nel suo intervento a Sassari, al forum della prevenzione ‘Made in Inail’ sulla sicurezza del lavoro.
Negli anni della pandemia sono state circa 5.400 le denunce d’infortunio per Covid presentate all’Inail in Sardegna. Il 67% proveniva da lavoratrici, dato che si spiega con la maggiore presenza femminile in attività sanitarie, di assistenza e cura, nella grande distribuzione e nel settore delle pulizie, più esposte al contagio. L’anno peggiore non è stato il 2020, come nel resto d’Italia, bensì il 2022, quando sono arrivate 2.400 denunce. Nel triennio le denunce di decessi per Covid nell’isola sono state una decina: le vittime sono tutte uomini. Sanita e assistenza sociale sono stati i settori pià colpiti, seguiti da trasporti, magazzinaggio, noleggio e servizi di alloggio e ristorazione. Quanto alle morti sul lavoro, fino al 2019, in Sardegna se ne sono registrati 24 in media l’anno. Negli anni della pandemia si è avuto un aumento: 34 nel 2020 e 31 nel 2021, mentre nel 2022 il dato è tornato ai valori storici. È l’agricoltura, col 12%, il settore col maggior numero di decessi sul lavoro.
Rilevante è l’elemento dell’invecchiamento della forza lavoro, dovuto all’innalzamento dell’età pensionabile e dal mancato ricambio generazionale. Negli ultimi 5 anni – ha evidenziato D’Amario – le denunce d’infortuni sul lavoro presentate da lavoratori over 50 in Sardegna rappresentano il 39% del totale, contro il 32% della media nazionale. Se si considera la fascia d’età 50-64 anni la quota nell’isola è del 37%, contro il 30% del resto d’Italia.
Per le malattie professionali, in Sardegna le denunce sono state circa 5 mila nel 2022, il 74% per problemi muscolo-scheletrici e il 12% per quelli al sistema nervoso. I dati sui tumori maligni indicano, invece, che i più colpiti nell’isola sono gli apparati respiratorio e digestivo. I settori più interessati dai casi di patologie oncologiche sono le costruzioni e, per il Sud Sardegna, il manifatturiero.