Regione Sardegna, nasce una fondazione per rilanciare il Trenino Verde

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 La Regione Sardegna (nella foto, il presidente Christian Solinas) punta su una Fondazione per rilanciare il ‘Trenino Verde’, la linea ferroviaria turistica a scartamento ridotto più lunga d’Europa: 437 chilometri, gestiti dall’Arst, l’azienda regionale di trasporto pubblico, e suddivisi nelle quattro tratte Mandas-Arbatax (158 km), Isili-Sorgono (82 km), Macomer-Bosa (48 km) e Sassari-Tempio-Palau (149 km).
 “Il 2023 sarà un anno di transizione e di importanti interventi di manutenzione su tutte le linee, con investimenti in corso e programmati per 13 milioni di euro da parte dell’Arst e 62 milioni da Rfi”, ha prospettato l’assessore ai Trasporti, Antonio Moro, in occasione della presentazione della nuova stagione del Trenino Verde. “Contiamo comunque di proporre almeno le stesse date della scorsa stagione, a partire dal 25 aprile sulla Macomer-Tresnuraghes e poi via via sulle altre tratte non appena termineranno i lavori nei cantieri”.
“A breve”, ha annunciato Moro, “convocherò un apposito incontro con i 42 sindaci della rete del Trenino verde per condividere un percorso comune”.
“Il Trenino verde rappresenta una delle leve più potenti per allungare la stagione turistica”, ha aggiunto Moro, “e coinvolgere le aree dell’interno in un progetto di esperienza turistica sostenibile e integrata intorno a natura, cultura, gastronomia, archeologia e sport. In questo contesto il valore aggiunto può essere proprio la costituzione, da parte dell’Arst e con il coinvolgimento diretto dei Comuni, di una Fondazione capace di avere una visione globale del servizio e del mercato in cui opera, in stretta e continua collaborazione con tutti i portatori di interesse”.
    Alla Regione, secondo quanto ipotizzato dall’assessore, “resterebbero il controllo della gestione del servizio e l’individuazione delle scelte strategiche, per consentire alla Fondazione anche di accedere ad appositi fondi, nazionali ed europei, altrimenti non accessibili, e di disporre di risorse da reinvestire con l’unico obiettivo di perseguire la valorizzazione del territorio e dell’intero patrimonio ferroviario”.