La Provincia di Cuneo vanta 11 produzioni a denominazione d’origine fra DOP e IGP, 18 DOC e DOCG che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini, oltre a decine di tipicità meno note ma di grandissimo valore, dalla carne ai formaggi all’ortofrutta, oggi minacciate da tentativi di omologazione e penalizzazione che arrivano da più parti, dalle indicazioni fuorvianti e allarmistiche sulle etichette di cibi e vini proposte a Bruxelles fino agli investimenti delle grandi multinazionali su “carne” artificiale e “latte” finto, creati in laboratorio, contro cui si rafforza anche nella Granda il fronte del NO. È quanto afferma Coldiretti Cuneo alla notizia che il Consiglio Provinciale ha deliberato all’unanimità l’adesione alla petizione Coldiretti contro il cibo sintetico, impegnandosi a sostenere tutte le correlate iniziative di sensibilizzazione. “Il voto unanime del Consiglio Provinciale testimonia l’attenzione alla tematica che proviene forte da tutta la Granda: una terra che ha fatto della sostenibilità e delle genuinità due bandiere di riconoscimento indelebili. Continueremo, pur nelle nostre scarne competenze, su questa strada” dichiara il Presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo. Il sostegno della Provincia arriva dopo che il 60% dei Comuni cuneesi e oltre 12.000 cittadini della Granda hanno già aderito alla mobilitazione promossa da Coldiretti, Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition per promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico per il quale quest’anno potrebbero essere presentate le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio in Europa dopo il via libera scattato a novembre 2022 negli Stati Uniti. “Un grande risultato – commenta il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – per fermare una minaccia letale per il nostro agroalimentare, per la biodiversità delle nostre terre e la salute di tutti, che, dietro l’alibi della tutela ambientale e del benessere animale, nasconde interessi speculativi che mettono a rischio stili alimentari naturali, fondati su qualità e tradizione, in un momento storico già delicato che ci pone davanti a grandi sfide, dalla gestione dell’acqua alla sostenibilità economica delle nostre imprese, per citare le più pressanti”. Chi non l’ha ancora fatto può sostenere la petizione “NO al cibo sintetico” firmando la petizione presso tutti gli Uffici Zona di Coldiretti sul territorio provinciale.