
Il 30 gennaio 2023 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. (“UniCredit” o “il Gruppo”) ha approvato i risultati consolidati di Gruppo al 31 dicembre 2022 relativi al 4trim22 e al FY22.
I ricavi totali si sono attestati a €5,4 miliardi nel 4trim22, in rialzo del 20,0 per cento trim/trim e del 25,4 per cento a/a, spinti dalla crescita del margine d’interesse grazie al contesto dei tassi d’interesse e dalla favorevole attività commerciale, che hanno più che compensato l’impatto dei volumi di mercato sulle commissioni upfront. Nel FY22 i ricavi totali sono stati pari a €19,1 miliardi, con una crescita del 10,0 per cento a/a, spinti dalla significativa crescita del NII nel corso dell’anno. I ricavi netti si sono attestati a €4,7 mld nel 4trim22, in rialzo dell’11,4 per cento trim/trim e del 34,9 per cento a/a, e a €18,1 mld nel FY22, in rialzo del 14,7 per cento a/a, superando la guidance per il FY22 di oltre €17,4 mld e rispecchiando la robusta crescita a basso assorbimento di capitale ed elevata redditività aggiustata per il rischio su tutte le aree geografiche a riprova della solida qualità dell’attivo. L’NII si è attestato a €3,2 mld nel 4trim22, con un aumento del 42,5 per cento trim/trim, grazie ai maggiori tassi d’interesse sui prestiti, l’aumento dei tassi d’interesse e della conseguente buona performance del portafoglio d’investimento, e al contributo positivo del TLTRO di €0,5 mld, che, complessivamente, hanno più che compensato l’impatto negativo sulla raccolta a termine e l’aumento dei tassi alla clientela sui depositi. Nel trimestre, l’NII è aumentato del 40,8 per cento a/a. Nel FY22, l’NII si è attestato a €9,9 mld, con un incremento del 16,0 per cento, sostenuto dai maggiori tassi sui prestiti e dall’incremento dell’attività commerciale, superando la guidance per FY22 di oltre €9,7 mld. Le commissioni si sono attestate a €1,6 mld nel 4trim22, in calo dell’1,7 per cento trim/trim, a causa delle minori commissioni di finanziamento, in quanto i mercati dei capitali, in particolare ECM e DCM, hanno subito l’impatto negativo dalla volatilità e delle commissioni sui prestiti hanno subito un rallentamento, soprattutto in Germania, oltre al lieve decremento delle commissioni da servizi transazionali per effetto della stagionalità. Le commissioni sono diminuite del 4,4 per cento a/a per effetto delle minori commissioni su investimenti, soprattutto nella componente delle commissioni upfront della raccolta gestita (AuM) in Italia, in parte compensate dalla crescita dei certificates e dai servizi transazionali. Nel FY22, le commissioni si sono attestate a €6,8 mld, in rialzo dello 0,8 per cento a/a, un risultato resiliente grazie alla diversificazione della base commissionale. I proventi da attività di negoziazione hanno raggiunto i €511 mln nel 4trim22, in calo dell’1,3 per cento trim/trim ma in significativo aumento a/a, mentre per il FY22 l’attività di negoziazione si è attestata a €2,1 mld, in rialzo del 37,1 per cento a/a, spinta dalla forte domanda di prodotti di copertura da parte delle imprese e dal contributo positivo della cessione di obbligazioni in Italia e Germania.
Gli eccellenti risultati trimestrali e annuali dimostrano la compiuta trasformazione di UniCredit quale banca con una più solida posizione patrimoniale e in grado di resistere alle pressioni macroeconomiche.
L’esposizione cross-border della Russia è stata adeguatamente gestita e ridotta nel corso dell’anno, a costi minimi, complessivamente del 66 per cento circa, ovvero di circa €4,1 miliardi, grazie ad azioni proattive e disciplinate. UniCredit è impegnata a mantenere un progressivo approccio di de-risking.
Grazie al migliorato contesto dei tassi di interesse, al basso costo del rischio, alla riduzione strutturale dei costi e ai progressi compiuti in termini di efficienza patrimoniale, UniCredit annuncia l’utile netto atteso per il 2023, inclusa la Russia, sostanzialmente in linea con l’utile netto di Gruppo del 20221. Il reporting finanziario includerà la Russia d’ora in avanti. UniCredit si pone come obiettivo una distribuzione per il FY23 sostanzialmente in linea con quella FY22.
Il Gruppo, esclusa la Russia, ha conseguito una crescita record dei ricavi sostenuta dal contesto favorevole dei tassi d’interesse e dal forte slancio commerciale. Questo ha determinato ricavi netti pari a €4,7 miliardi nel 4trim22, in rialzo del 34,9 per cento anno su anno, e di €18,1 miliardi per il FY22, con un incremento del 14,7 per cento anno su anno. Il risultato riflette l’elevata redditività aggiustata per il rischio, con raggiungimento degli obiettivi su tutte le leve chiave e in tutti i business, sostenuto dalla significativa crescita del margine di interesse (“NII”) nel 4trim22, quasi del 41 per cento anno su anno e del 42,5 per cento trimestre su trimestre, a €3,2 miliardi. Nel FY22, l’NII è cresciuto del 16,0 per cento anno su anno, attestandosi a €9,9 miliardi. Le contenute rettifiche su crediti (“LLP”), pari a €0,6 miliardi nel 4trim22, sono diminuite nel trimestre del 17,8 per cento anno su anno, nonostante il rafforzamento nel corso dell’anno delle solide linee di difesa preesistenti.
Escludendo la Russia, nel FY22 i costi operativi sono diminuiti del 2,6 per cento anno su anno, a conferma della forte disciplina del Gruppo nel gestire struttualmente la base costi, preservando al contempo la crescita dei ricavi, nonostante le significative pressioni inflazionistiche che pari quasi al 9 per cento nelle aree geografiche in cui UniCredit è presente.
Il Gruppo continua a registrare un’efficienza patrimoniale tra i leader del settore, con 117 punti base di generazione organica di capitale nel 4trim22 e 271 punti base nel FY 2022, in netto anticipo rispetto al piano, e determinando un CET1 ratio contabile del 16,00 per cento, già dedotti l’impatto del quadro normativo avverso, il dividendo accantonato per il FY22 e l’impatto della Russia.
I risultati eccellenti e l’attenzione a rendimenti sostenibili e attrattivi sono comprovati da una distribuzione relativa al 2022 pari a €5,25 miliardi, con un aumento pari a €1,5 miliardi rispetto all’anno precedente, con una proposta1 di dividendo in contanti di €1,91 miliardi e riacquisto di azioni proprie di circa €3,34 miliardi, soggetta all’approvazione degli organi di vigilanza e degli azionisti. UniCredit intende eseguire il riacquisto di azioni proprie in due tranche, la prima pari a circa €2,34 miliardi, da avviare immediatamente dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea Ordinaria degli Azionisti calendarizzata per il 31 marzo 2023, mentre la seconda, pari circa a €1,0 miliardo, è attesa durante la seconda meta del 2023 successivamente al completamento della prima tranche.
La crescita anno su anno del EPS diluito FY22 del 58,1 per cento, o del 75,6 esclusa la Russia, rispecchia la migliore creazione di valore per gli azionisti, ulteriormente rinforzata dalla crescita in termini assoluti e accresciuta dal riacquisto di azioni proprie relative all’esercizio 2021. Il proposto dividendo in contanti pari a 1,91 miliardi, in rialzo del 63 per cento e che corrisponde a un payout ratio del 35 per cento sull’utile netto di Gruppo esclusa la Russia, rende possibile proporre un DPS pari a 98,72 centesimi di euro1,6, con una crescita dell’ 84 per cento anno su anno, a riprova della capacità di UniCredit di generare un valore significativo per gli azionisti.
La combinazione delle tre leve dei ricavi netti, dei costi e dell’efficienza patrimoniale sta già dando buoni risultati. Ciò è dimostrato inoltre dal RoTE per il FY22, esclusa la Russia, dell’11,7 per cento.
Le linee di difesa esistenti sono state rafforzate ulteriormente in modo proattivo con elevati livelli di accantonamento, il rafforzamento degli attuali overlay sulle esposizioni non deteriorate a €1,8 miliardi e un rigoroso approccio al rischio che si riflette in un portafoglio crediti solido, rafforzando la capacità di resistenza del Gruppo agli shock macroeconomici.
Il costo del rischio (“CoR”), esclusa la Russia, si è attestato a 56 punti base nel 4trim22 e a 23 punti base per l’intero anno 2022, meglio della guidance 2022.
I principali eventi recenti includono:
- Seconda tranche del riacquisto di azioni proprie 2021 per €1,0 mld completata il 30 novembre 2022, con la cancellazione di tutte le relative azioni il 14 dicembre 2022. UniCredit ha acquistato 87 mln di azioni, pari al 4,3 per cento del capitale azionario.
- Siglata partnership commerciale con Azimut per la distribuzione di prodotti di asset management in Italia.
- Emissione positiva di obbligazioni Senior Preferred UniCredit S.p.A per €1,0 miliardo.
Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A. ha dichiarato: “UniCredit ha conseguito una serie di risultati finanziari eccezionali che dimostrano i progressi significativi nel percorso di trasformazione industriale e la capacità di ottenere performance eccellenti in tutto il ciclo. Abbiamo conseguito un utile netto di €5,2 miliardi sull’intero esercizio, il nostro miglior risultato in oltre un decennio. La nostra attenzione alla crescita, alla disciplina dei costi e all’efficienza patrimoniale hanno portato il RoTE al 10,7 per cento, superando l’obiettivo UniCredit Unlocked. Questo include accantonamenti significativi e misure proattive prese per potenziare le linee di difesa esistenti, rafforzando il già solido bilancio e la capacità di far fronte alle continue incertezze. Siamo cresciuti per otto trimestri consecutivi, chiara testimonianza della trasformazione di UniCredit che ha dimostrato resilienza e forza. La crescita a due cifre dei ricavi netti anno su anno è stata sostenuta da uno slancio commerciale positivo, da un contesto di tassi d’interesse favorevole, dalla riduzione dei costi che non prescinde dagli investimenti per il futuro e nonostante un’inflazione senza precedenti, e da un costo del rischio costantemente basso. Abbiamo chiuso l’anno con un CET1 ratio contabile del 16 per cento, sostenuto dalla generazione organica di capitale leader nel settore. Intendiamo distribuire €5,25 miliardi complessivamente tra dividendi e riacquisti di azioni proprie per il 2022, con un incremento di €1,5 miliardi rispetto all’anno precedente, ovvero un aumento di oltre l’ 80 per cento del DPS, fatte salve le debite approvazioni. Stiamo rispettando il nostro impegno verso gli azionisti di una politica di distribuzione sostenibile e attrattiva, mantenendo al contempo la nostra solidità patrimoniale”.