Si chiama S pan, è un vaccino contro SARS-CoV-2 di nuova concezione che sembra in grado di proteggere da tutte le varianti. A svilupparlo gli scienziati dell’Università di Wuhan, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Science Translational Medicine per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il team, guidato da Yongliang Zhao, ha utilizzato un modello murino per valutare l’efficacia e la tollerabilità del farmaco. I ricercatori hanno esaminato la storia evolutiva del virus, rintracciando gli elementi residui nella proteina spike che sono rimasti presenti nonostante le ultime mutazioni. Sebbene le opzioni attuali siano in grado di proteggere efficacemente dalle malattie gravi, alcune delle varianti più recenti sembrano in grado di sfuggire alla risposta immunitaria elicitata dal vaccino. Per progettare una nuova piattaforma, i ricercatori hanno analizzato oltre 11 milioni di sequenze di SARS-CoV-2, considerando l’infettività e la capacità di fuga immunitaria di 54 pseudovirus e varianti dell’agente patogeno. Stando a quanto emerge da questo approccio, gli autori hanno scoperto che la proteina spike non si è evoluta in modo casuale, ma piuttosto sembra aver favorito un’elevata infettività e una ridotta fuga immunitaria, o, viceversa, un’infettività più bassa e una maggiore fuga immunitaria. Il vaccinoS pan, spiegano gli esperti, incorpora residui di amminoacidi trovati in tutte le varianti di preoccupazione segnalate finora. L’immunizzazione, riportano gli scienziati, ha suscitato anticorpi neutralizzanti contro diverse mutazioni virali, comprese quelle caratteristiche delle varianti Omicron e Delta. I topolini che avevano ricevuto il vaccino sembravano completamente protetti da tutti i sottogruppi di SARS-CoV-2. Gli autori concludono che sarà necessario proseguire le ricerche per valutare l’efficacia di S pan in altri modelli animali e in caso di esposizione ad altre varianti, ma i risultati preliminari sembrano molto incoraggianti.