
I controlli in Dogana predittivi e raddoppiati. Nuove tecnologie per gli accertamenti doganali e nuovi protagonisti. La convenzione firmata il 27 dicembre al fotofinish tra ministero dell’economia e l’Agenzia guidata da Marcello Minenna riparte a pieno regime dopo il covid e affronta le novità del dlgs 157/22 che ha messo sullo stesso piano sia in dogana sia fuori dallo spazio doganale i controlli sulle merci effettuati da parte di Agenzia delle dogane e della Guardia di finanza con il rischio di duplicazioni per le imprese. Ecco le novità
Gli obiettivi della convenzione. Tra gli obiettivi in ambito fiscalità, che sembrano più a consuntivo che a preventivo, considerata la data in cui sono siglati, anche l’Agenzia delle dogane sperimenterà i controlli predittivi: «rafforzare l’attività di intelligence, anche attraverso lo sviluppo di strumenti tecnologici di controllo predittivo, mediante il trattamento razionale delle informazioni che tengano conto degli elementi sintomatici di frode fra loro coordinati a sistema, con il requisito della concordanza». Ma non solo. C’è ancora da fare i conti con la Brexit, nella convenzione si evidenzia che: «Ad un anno dalla Brexit, terminato il periodo transitorio, come detto in precedenza, si prevedono ulteriori impatti per la logistica e le imprese dal momento che le procedure alle frontiere con la Gran Bretagna saranno rallentate da controlli su dichiarazioni doganali, licenze, certificazioni e test di conformità».Il ritardo della firma agita i lavoratori: «Non eravamo mai arrivati a quattro giorni dalla scadenza per il confronto sulla Convenzione», fa notare Vincenzo Patricelli coordinatore di flp sigla sindacale dei lavoratori delle agenzie fiscali, «Siamo in fortissima difficoltà per carenza di personale e di risorse economiche».
Doppi controlli in azienda e dogana. La disposizione del dlgs 157/22, articolo 4 mette sullo stesso piano per i controlli delle merci in entrata nel mercato Ue doganieri e guardia di finanza. Dunque scompare la differenza di ruoli e compiti che vedeva una autonomia nello spazio doganale da parte degli uomini dell’Agenzia che però non potevano operare accessi ad esempio in azienda, riservati alle fiamme gialle. Dalla lettura della norma la differenza scompare e potrebbe esserci il rischio di una duplicazione di compiti e soprattutto di doppie verifiche per i contribuenti. Sul punto Patricelli dichiara che: «abbiamo chiesto all’autorità politica di intervenire sull’articolo 4 del Decreto Legislativo 157/2022, pericoloso perché aggrava il problema dei possibili doppi controlli alle stesse aziende e crea danni all’azione amministrativa. Aspettiamo di incontrare a gennaio il Viceministro Maurizio Leo, che conosce bene il fisco e la macchina amministrativa».
Cristina Bartelli, ItaliaOggi