
Boom del prezzo del latte. Nei supermercati di Potenza e Matera il costo oscilla tra 1,50 e 2 euro al litro. Di questo passo il rischio è che il prezzo sfondi i 3 euro, un livello record. L’allarme è stato lanciato da Federconsumatori Basilicata, che ricorda come “quello fresco e pastorizzato di alta qualità ha già toccato i 2 euro ed è ancora più caro nei negozi di prossimità non collegati alle catene della grande distribuzione. La prospettiva – afferma l’associazione – è di un rialzo generale che ovviamente coinvolge a catena tutta la filiera: dai formaggi ai derivati fino al cappuccino del bar”. Per Federconsumatori “siamo di fronte ad una congiuntura internazionale con ben pochi precedenti: il latte manca e il suo prezzo continua a salire. Sono aumentati enormemente i costi di produzione e gli allevatori reagiscono cercando di contenere i costi riducendo il mangime acquistato ed eliminando le vacche meno produttive e a fine carriera. L’effetto è una minore disponibilità di latte vaccino che subisce costanti aumenti di prezzo”. I prezzi in aumento dei prodotti lattiero caseari stanno disincentivando i consumi in quantità: è del 3% il calo di formaggi e latticini nei primi nove mesi del 2022. Tra le cause, la guerra in Ucraina, la crisi energetica e la lunga siccità. I prezzi dei prodotti destinati all’alimentazione del bestiame hanno raggiunto livelli altissimi: il mais costa 130 euro in più a tonnellata (da 250 euro a 370); la farina di soia il 30% in più rispetto a un anno fa; il fieno il 60% in più. Ugualmente pesanti gli aumenti dei costi dell’energia elettrica e del gas e dei materiali necessari per il packaging, tutti rincarati. “Un rischio reale – conclude Federconsumatori – è adesso l’abbassamento della qualità dei prodotti nel tentativo di mantenere i prezzi bassi”.