Giovani, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e in grado di creare occupazione. Sono le start up innovative, realtà cui la Regione (nella foto, il presidente Stefano Bonaccini) conferma anche quest’anno il proprio sostegno con 5 milioni di euro, e una particolare attenzione al tema della sostenibilità. Dopo l’esito del bando 2021, che ha visto la concessione di contributi a 62 nuove imprese innovative dell’Emilia-Romagna, viene ora pubblicato uno dei primi avvisi della nuova programmazione Fesr 2021-2027. I progetti, candidabili dalle imprese iscritte nel registro alla sezione speciale delle start up innovative, dovranno dimostrare di sostenere l’innovazione e la produzione di risultati ad alto contenuto di conoscenza, favorendo lo sviluppo di iniziative lungo tutta la catena: dalla “idea generation”, alla “accelerazione”, fino allo “scale-up”.In primo piano, c’è la sostenibilità: attorno a questo tema ruotano tutti i criteri di valutazione che permetteranno di selezionare i migliori progetti, in grado di contenere l’impatto e mitigare gli effetti, tra cui quelli derivanti dal cambiamento climatico. Rispetto a quest’ultima priorità il bando prevede una riserva (con graduatoria a parte) di 1,5 milioni euro, sui 5 complessivi, per i progetti che offrono soluzioni innovative sui temi dell’energia pulita, l’economia circolare, clima e risorse naturali. Una seconda riserva di risorse (con una seconda graduatoria a parte), anche questa pari a 1,5 milioni di euro, è dedicata alle imprese culturali e creative. “Dopo il bando per la transizione digitale delle imprese e quello per sostenere l’attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, è la volta, anche quest’anno, delle start up innovative- commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-. È fondamentale, per la nostra economia, l’apporto di imprese giovani, capaci di puntare su ricerca e innovazione per creare buona occupazione e dare al territorio maggiore attrattività: a loro va tutto il nostro sostegno”. “Una graduatoria specifica del bando è rivolta alle start up culturali e creative- sottolinea Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura-. L’incontro fra politiche economiche e culturali può dare un grandissimo valore aggiunto: la cultura ha potenzialità economiche straordinarie, e gli esiti dei bandi passati, qui in Emilia-Romagna, lo dimostrano ampiamente”.