(di Tiziano Rapanà) Claudio Sadler, sempre lui, il fantasista supremo della cucina italiana stupisce ancora. A Milano si cambia, da zona Navigli a Brera. Il ristorante Sadler, dunque, cambia aria e approda nella seducente Casa Baglioni. Le sue rivisitazioni dei grandi classici – tra queste, segnalo lo straordinario sposalizio tra il carciofo alla giudia e lo scampo scottato officiato dalla sfiziosa salsa di dragoncello – continueranno imperterrite a presentarsi attraenti agli occhi e al palato dei clienti. Le creazioni da stella Michelin, una per l’esattezza – confermata anche in questa nuova tornata – cambiano casa ma non la voglia di addentrarsi in quello strano eden di sperimentalismo e classicismo, che si fa idea per un cibo piacevole e “amico” dei golosi. Sadler ha voluto anche provare il famoso percorso esistenziale Monza-Milano, già cantato dai Bluvertigo, ma tornando dal punto di partenza: Monza, lei la mitica, che è patria del risotto alla luganega. Qui, Sadler ha deciso di creare il suo Circolino. Ma state tranquilli perché non è un circolo chiuso al pubblico, tutt’altro: è aperto a chiunque cerchi quel pulviscolo di sana creatività, ai curiosi per natura, agli innamorati della diversità. Vi riporto una riflessione di Sadler, rilasciata al Corriere della Sera, dove parla del suo rapporto d’affetto con la città: “Monza è una città che amo, la frequento fin da giovane anche perché sono di Sesto: mi ha sempre ispirato, è bella, divertente. Quando mi hanno chiesto di collaborare a questo nuovo progetto ho accettato subito. E sono entusiasta”. E ancora: “Monza è una città molto tradizionalista, qui la ristorazione d’avanguardia ha sempre fatto un po’ fatica ad attecchire: ma la sfida è anche questa. Proporre una cucina di ricerca, moderna ma democratica”. Il Circolino è un ex circolo operaio Garibaldi, rimesso a nuovo. Nasce come uno spazio da vivere intensamente, da mane a sera. Non solo ristorante, ma anche bistrot e cocktail bar. Il Circolino è figlio dell’energia di tre imprenditori brianzoli Mario e Stefano Colombo, rispettivamente padre e figlio, e Federico Grasso. Uno spazio inutilizzato diventa regno esclusivo del buon gusto: è una perfetta opera di gentrificazione. La presenza del resident chef Lorenzo Sacchi, che ha fatto esperienza con il grande Martin Berasategui, garantisce un’interessante osmosi tra Italia e Spagna. Amici lombardi e non, prenotate un tavolo al Circolino e immergetevi nella nuova esperienza gastronomica diretta da Claudio Sadler. Lo chef, per i pochissimi che non lo conoscono, è uno dei talenti più ammirati della cucina italiana. Noto per i suoi riarrangiamenti dei piatti più celebri della tradizione regionale, ha fatto negli anni incetta di riconoscimenti: tra questi, il prestigioso Premio Socrate per il merito. Mi piace rammentare il suo attivismo come presidente dell’Associazione “Le Soste”, che si occupa di diffondere e valorizzare in tutto il mondo l’eccellenza della cucina italiana e che vanta più di 90 ristoranti membri tra i più rinomati in Italia e in Europa.