Il Consiglio di Amministrazione di Atlantia S.p.A., nella foto l’a. d. Carlo Bertazzo, ha esaminato e approvato l’informativa finanziaria novestrale al 30 settembre 2022 del Gruppo Atlantia. I Ricavi dei primi nove mesi del 2022 sono pari a 5.415 milioni di euro e si incrementano di 841 milioni di euro (+18%) rispetto al 2021 (4.574 milioni di euro). In particolare: i Ricavi da pedaggio autostradale si incrementano di 283 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2021, per la ripresa del traffico delle concessionarie autostradali del Gruppo (593 milioni di euro), per l’andamento positivo dei tassi di cambio (126 milioni di euro), al netto dei minori ricavi per la scadenza delle concessioni di Acesa e Invicat in Spagna ad agosto 2021 e di Autopista del Sol in Cile a marzo 2022 (436 milioni di euro); i Ricavi per servizi aeronautici si incrementano di 251 milioni di euro per effetto dell’incremento dei volumi di traffico di Aeroporti di Roma (+172,6%) e Aeroports de la Cote d’Azur (+115,4%); gli Altri ricavi, si incrementano di 307 milioni di euro (+45%) principalmente per il contributo del gruppo Yunex Traffic a partire dal 1° luglio 2022 (186 milioni di euro), nonché per i maggiori ricavi delle subconcessioni aeroportuali (106 milioni di euro). I Costi sono pari a 2.064 milioni di euro, in aumento di 381 milioni di euro rispetto al 2021 (1.683 milioni di euro), per maggiori costi di gestione e del personale correlati all’incremento dei volumi di traffico delle concessionarie aeroportuali e autostradali (173 milioni di euro), per il contributo di Yunex Traffic nel terzo trimestre del 2022 (171 milioni di euro), nonché per l’apprezzamento delle valute sudamericane (59 milioni di euro), al netto dei minori costi connessi alle citate scadenze di talune concessioni autostradali (75 milioni di euro). L’EBITDA è pari a 3.351 milioni di euro con un incremento di 460 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2021 (2.891 milioni di euro, +16%). La voce Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti è pari a 2.058 milioni di euro e si decrementa di 324 milioni di euro rispetto al 2021 (2.382 milioni di euro) principalmente per i minori ammortamenti delle concessioni scadute di Acesa e Invicat (297 milioni di euro). L’EBIT ammonta a 1.293 milioni di euro e si incrementa di 784 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2021 (509 milioni di euro). Gli Oneri finanziari netti sono pari a 569 milioni di euro con una riduzione di 74 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2021 (643 milioni di euro). Si segnalano i maggiori proventi per 138 milioni di euro, relativi prevalentemente ad Atlantia, per la variazione positiva del fair value su strumenti finanziari derivati a seguito dell’incremento dei tassi di interesse, nonché i maggiori interessi attivi principalmente delle concessionarie brasiliane, cilene e messicane di Abertis a seguito dell’incremento delle disponibilità liquide e della variazione positiva dei tassi di interesse applicati (68 milioni di euro), effetti parzialmente compensati dai maggiori interessi passivi per 127 milioni di euro dovuti in prevalenza all’incremento dell’indebitamento e del tasso di interesse legato all’inflazione per le concessionarie brasiliane del gruppo Abertis. I Proventi netti di attività operative cessate nei primi nove mesi del 2022 sono pari a 5.840 milioni di euro (680 milioni di euro nel 2021) e includono il contributo fino alla data di deconsolidamento (526 milioni di euro) oltre che la plusvalenza risultante dalla cessione del gruppo ASPI (5.314 milioni di euro, al netto delle imposte e degli oneri connessi alla transazione). L’Utile è pari a 6.349 milioni di euro (647 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021), di cui di pertinenza del Gruppo per 6.042 milioni di euro (504 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021).