Sono 23 in totale, tra cui un nuovo collegamento con Genova, le rotte che saranno operate da e per l’aeroporto di Cagliari Elmas dalla compagnia low cost Ryanair, per la stagione invernale che partirà ufficialmente il 30 ottobre e che terminerà il 25 marzo 2023. Il vettore irlandese garantirà più di 180 voli a settimana, il +14% rispetto all’inverno del 2019, pre pandemia, e oltre il 10% in più dei posti a bordo dei suoi aeromobili, secondo quanto annunciato, in una conferenza stampa, nello scalo cagliaritano, da Mauro Bolla, country manager di Ryanair per l’Italia.
Per quanto riguarda le sedici tratte nazionali il capoluogo sardo sarà collegato Bari, Bologna, Catania, Cuneo, Genova, Milano Bergamo, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Parma, Pisa, Roma Ciampino, Trieste, Torino, Venezia e Verona. Verranno inoltre effettuati sette voli internazionali su Bruxelles Charleroi, Budapest, Cracovia, Londra Stansted, Malta, Parigi Beauvais e Siviglia. “Con oltre il 10% di posti in più rispetto all’inverno del 2019″, ha detto Bolla, “garantiamo oltre 1.700 posti di lavoro in loco, inclusi più di 60 piloti e membri dell’equipaggio e continuiamo a offrire più traffico e tariffe più basse rispetto a qualsiasi altra compagnia in Italia”.
Renato Branca, amministratore delegato della Sogaer, ha evidenziato che “anche l’attuale programmazione invernale di Ryanair nasce sotto il segno della crescita, a testimonianza della forte attrattività della città di Cagliari e del territorio del Sud Sardegna anche nel periodo autunnale e invernale”.
“Ryanair ci garantirà dei voli invernali sull’aeroporto di Cagliari ma questo ovviamente non ci basta”, ha detto l’assessore al Turismo della Regione Sardegna, Gianni Chessa. “È necessario che lavoriamo anche gli altri scali sardi sulla stessa linea e non solo d’estate. Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di un turismo in Sardegna per tutto l’anno, dobbiamo avere la certezza dei collegamenti. Servono investimenti diversi e bisogna fare dei ragionamenti differenti con gli aeroporti e le compagnie, investendo in contratti di promozione e di pubblicità”.