Dopo l’ultimo Prime Day, del 12 e del 13 luglio scorso, il gigante dell’e-commerce si prepara a lanciare un nuovo evento per fronteggiare le pressioni inflazionistiche e per coprire i costi che stanno impattando sui risultati dell’azienda. L’evento seguirà la scia del consueto Amazon Prime Day, un’iniziativa di due giorni in cui sulla piattaforma è possibile trovare sconti su diversi articoli, dall’abbigliamento, agli elettrodomestici fino ai prodotti per la pulizia della casa, acquistabili per l’occasione a prezzi molto vantaggiosi. Nel corso dell’estate, Amazon ha informato alcuni rivenditori di «un evento previsto per gli ultimi tre mesi dell’anno», chiedendo loro di presentare le offerte entro il 22 luglio e spiegando che si sarebbe trattato di un «momento di shopping esclusivo Prime».
L’idea di lanciare un secondo appuntamento simile al Prime Day in autunno nasce soprattutto per aiutare l’azienda a recuperare le spese del quarto trimestre, considerato il periodo più importante dell’anno, vista l’inflazione nazionale ancora elevata.
Per affrontare le difficoltà economiche, già la scorsa settimana l’azienda di Jeff Bezos ha comunicato ai rivenditori di voler introdurre una «tassa per l’adempimento del picco festivo» dal 15 ottobre al 14 gennaio, rialzando i costi per i venditori, negli Stati Uniti e in Canada, di 35 centesimi per articolo. Tali costi in situazioni precedenti alla crisi inflazionistica erano assorbiti dalla stessa Amazon: quest’ultima ha però ammesso che ciò non sarà più possibile per via dei picchi che stanno raggiungendo le spese stagionali. Si tratta del secondo aumento delle tariffe del 2022: infatti, già ad aprile Amazon ha deciso di aggiungere un supplemento per le spese del carburante e per l’inflazione.