Una bottiglia a Km zero in Sicilia che rende il mercato del vino nell’Isola ancora più sostenibile e strategico. Il patto tra etichette, industria del vetro riciclato e produttori di bottiglie rende evidente quanto valga la sfida ecologica che non ha solo un valore etico, ma anche un grosso impatto economico. Ne è convinto il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia.
Basta fornire un paio di dati per comprenderne la portata.
Il primo è che con quasi 98 mila ettari, il vigneto siciliano è il più grande d’Italia, in Europa ha la stessa estensione del vigneto tedesco e nel mondo misura tre volte il vigneto della Nuova Zelanda, superando addirittura quello sudafricano. Oggi la Sicilia è la prima regione in Italia per superficie vitata in biologico. Da sempre, la Sicilia rappresenta il crocevia tra Europa, Africa e Medio Oriente: ogni bottiglia offre un’esperienza globale, figlia anche di una eterogeneità territoriale che non esiste altrove, in grado di evocare un ricco mosaico di cultura, natura e sapori. Ogni bottiglia, appunto. L’altro dato è che la Doc Sicilia, come ha spiegato il direttore dell’Irvo Gaetano Aprile, rappresenta quasi l’86% del prodotto imbottigliato certificato della Sicilia e ha circa 500 imbottigliatori.
In Sicilia O-I Glass, erede della storica Sicilvetro, è un’azienda leader nella produzione di contenitori in vetro presente in 20 paesi con 72 siti produttivi. In Italia è presente con dieci stabilimenti di cui uno in Sicilia a Marsala, unica vetreria presente sulterritorio siciliano. Da sempre O-I è impegnata non solo nella valorizzazione dei contenitori in vetro ma anche nella realizzazione di programmi per la riduzione dell’impatto ambientale. La O-I, racconta Guido Robustelli, South East Europe Sales Director, ha pubblicato il suo Sustainability Report in cui, tra gli altri sono evidenziati tre target: riduzione delle emissioni di gas che impattano sull’effetto serra; l’aumento del vetro riciclato usato come materia prima nella produzione di bottiglie; la riduzione della quantità di risorse naturali utilizzate nella produzione e aumento del riciclo. Questi tre obiettivi sono stati utilizzati per eseguire il progetto “Una bottiglia a Km zero” in Sicilia: grazie alla partnership con il fornitore di rottame Sarco.
L’amministratore unico di Sarco, Antonio Spanò, parla di “importante passo per sviluppare e portare avanti il concetto di filiera locale” e grazie alla partnership con O-I e alla “progressiva sensibilizzazione del territorio”, sarà possibile “aumentare ulteriormente la percentuale di materia per produrre nuove bottiglie, garantendo anche un notevole risparmio in termini di energia con una forte riduzione di emissioni di CO2”.
Ci crede moltissimo la O-I. Dice ancora Robustelli: “Tutto il vetro raccolto in Sicilia arriva al nostro stabilimento di Marsala dove viene impiegato nel forno per la produzione. Oggi questo stabilimento usa fino al 90% di vetro riciclato come materia prima. In questo caso la materia prima è di provenienza siciliana, le bottiglie sono prodotte in Sicilia, vendute sul territorio e riempite con vino siciliano in modo da compiere un esercizio completo (e straordinario) di Closed Loop economy”.