A livello territoriale le realtà che più delle altre subiscono i rincari maggiori dei rincari di energia elettrica e gas (+106 mld il costo aggiuntivo per il 2022) sono, quelle dove la concentrazione delle attività imprenditoriali è più elevata. E questo vuol dire, per la Cgia, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. La stima dell’Ufficio studi Cgia dice che se, rispetto al 2019, in Lombardia il costo aggiuntivo per far fronte ai rincari di luce e gas toccherà quest’anno i 24,4 miliardi di euro, in Emilia Romagna sarà di 12,4, in Veneto di 11,8 e in Piemonte di 9,8 miliardi. Oltre il 63% dell’extra costo totale nazionale di luce e gas è in capo alle aziende del Nord. E gli effetti? Con aumenti dell’energia elettrica e del gas che nell’ultimo anno sono stati rispettivamente del 220 e del 274 per cento, i settori energivori “sono più a rischio degli altri”, avvisa poi la Cgia. Per quanto riguarda il consumo del gas, “segnaliamo le difficoltà che da mesi stanno colpendo le imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione, la chimica”. Per quanto concerne l’energia elettrica, invece, “rischiano il blackout le acciaierie-fonderie, l’alimentare, il commercio (negozi, botteghe, centri commerciali), alberghi, bar-ristoranti, altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie.