In Sardegna le ondate di caldo mettono in crisi anche il raccolto di cereali e foraggere nelle aziende agricole, tenute a rispettare norme regionali di prevenzione antincendio che vietano l’impiego di attrezzi e mezzi che possano provocare scintille e innescare il fuoco. Lo evidenzia la Confagricoltura regionale.
“È inaccettabile che ai nostri agricoltori sia impedito di lavorare con una serie di norme che condizionano quotidianamente le attività sui campi”, afferma il presidente Paolo Mele dell’organizzazione agricola “Impedimenti e restrizioni continue, quando poi le strade statali, provinciali e quelle di penetrazione agraria sono lasciate nel totale abbandono creando delle vere e proprie polveriere pronte a esplodere e a provocare danni e disastri ambientali con cui dobbiamo fare i conti soprattutto noi che viviamo del lavoro agricolo. Siamo disponibili al dialogo, ma a ognuno le proprie responsabilità”.”Quest’anno, abbiamo notato una sorveglianza più incisiva rispetto al passato che, in diverse occasioni, ha interrotto le nostre attività anche negli sfalci in notturna”, segnala Paolo Canargiu, agricoltore di San Gavino Monreale, nel Medio Campidano. “In passato utilizzavamo tutti gli accorgimenti necessari per garantire una maggior sicurezza nelle attività di sfalcio o trebbiatura dei raccolti nelle fasce di massima emergenza rispetto alle ondate di calore. Ci munivamo di atomizzatori ed estintori durante le lavorazioni e soprattutto aumentavamo la manutenzione delle macchine e dei mezzi collegati a esse, proprio per ridurre al minimo le situazioni di rischio”.
“Capiamo bene che tali norme sono pensate per la tutela dell’ambiente e per evitare l’innesco di roghi in giornate particolarmente pericolose, ma è altrettanto vero che non possiamo interrompere i raccolti poiché vanno effettuati in determinati periodi”, spiega Canargiu. “A rischio sono mesi e mesi di lavoro che potrebbero determinare perdite ingenti per le nostre aziende agricole. O i prodotti si raccolgono entro una certa finestra temporale oppure si butta via tutto”. “Chiediamo quindi a Regione e Corpo forestale” conclude Canargiu, “di intervenire per garantire la sicurezza delle nostre comunità e al contempo il sereno svolgimento dei lavori agricoli nei nostri campi”.