Stop alle assunzioni in Tesla. Anzi, la società delle auto elettriche va verso una dieta che potrebbe riguardare il 10% del personale. A poche ore dalla polemica sul ritorno a lavorare in sede, il vulcanico Elon Musk torna a far parlare di sé. Il motivo è una e-mail interna di cui ha dato pubblicità la Reuters, dal titolo eloquente: “Sospendere tutte le assunzioni nel mondo.”.
Nel documento, Musk afferma che la casa di auto elettriche ha bisogno di ridurre il personale di circa il 10%. E aggiunge, nel testo inviato giovedì ai dirigenti della casa automobilistica, di avere una “pessima sensazione” sull’economia. Parole che riecheggiano quelle del numero uno di JP Morgan, Jamie Dimon, che pochi giorni fa aveva previsto un “uragano” in arrivo sull’economia Usa.
Dai portavoce di Tesla non sono arrivate repliche alle richieste di ulteriori informazioni.
A inizio settimana, il miliardario proprietario di Tesla aveva scritto che ognuno nell’organizzazione era obbligato a trascorrere almeno 40 ore a settimana in ufficio. “Più sei senior, più la tua presenza deve essere tangibile”, ha detto.
Secondo i calcoli di Bloomberg, considerando che Tesla ha fabbriche in Stati Uniti, Cina ed Europa (Berlino) con quasi 100mila persone di staff, il taglio del 10% riguarderebbe 10mila persone. La compagnia che ha messo la sua sede in Texas, a Austin, a inizio del 2019 tagliò la forza lavoro del 7% (allora oltre 3mila posti) ammonendo sulle difficoltà affrontate nel rendere le macchine elettriche a portata delle tasche del mercato di massa.
Come ricorda la Reuters, sebbene i rischi di recessione siano percepiti con sempre maggiore urgenza sui mercati, la domanda per le Tesla è rimasta sostenuta e non si sono accese quelle spie che tradizionalmente indicano un rallentamento alle porte (come l’aumento delle scorte dei rivenditori). Ci sono state, è vero, difficoltà nel riprendere la produzione a Shanghai dopo i problemi col Covid. Prima della mail, spiega l’agenzia, Tesla aveva circa 5mila posizioni aperte su LinkedIn, dalle vendite a Tokyo agli ingegneri per la nuova gigafactory tedesca.
Repubblica.it