
È cominciato il conto alla rovescia per Exposanità, la mostra internazionale a servizio della sanità e dell’assistenza, in programma dall’11 al 13 maggio 2022 a Bologna. Come sempre, fanno sapere gli organizzatori, sarà l’occasione per confrontarsi sul futuro, un “futuro in cui le nuove tecnologie svolgeranno un ruolo sempre più importante per offrire un servizio efficiente e all’altezza delle nuove sfide. Ecco perché Exposanità ha deciso di dedicare uno dei sette saloni espositivi proprio alla sanità digitale, un salone cioè dell’informatica sanitaria e della telemedicina”. Lo spazio “si propone di offrire a tutti gli attori e responsabili che a vari livelli gestiscono o devono utilizzare l’Ici (Information & communication technology), una panoramica delle apparecchiature e tecnologie più innovative a supporto del miglioramento e dell’innovazione in Sanità. Le tecnologie assistive, o ausili, quali occhiali da vista, carrozzine, comunicatori, protesi, assicurano alle persone con disabilità, anziane e con malattie croniche o rare, l’indipendenza e migliorano la qualità della vita, permettendo loro di partecipare all’istruzione, al lavoro e alle attività sociali”. Proprio per questo “l’Organizzazione mondiale della sanità ha promosso un’indagine nei vari paesi, cominciata nel 2021 e conclusasi da poco, sull’utilizzo delle tecnologie assistive in grado di consentire a tutti la possibilità di una vita piena nonostante le condizioni di maggiore fragilità. Accesso alle tecnologie assistive in Italia è l’appuntamento organizzato a Exposanità il 12 maggio dall’Istituto superiore della sanità, dedicato a quegli ausili fondamentali per le persone con disabilità, molti anziani e malati cronici”. Ad oggi, “si stima che più di un miliardo di persone nel mondo abbiano bisogno di almeno una tecnologia assistiva, ma solo il 10% di queste vi ha effettivamente accesso per una serie di motivi: costi elevati di alcune tecnologie, mancanza di informazioni, disponibilità effettiva dei prodotti, insufficiente formazione dei professionisti, scarsità di personale specializzato sugli ausili, politiche inadeguate o finanziamenti insufficienti”. Per l’Italia, l’indagine è stata affidata dall’Oms a un consorzio di enti composto dall’Istituto superiore di sanità, fondazione Censis, la rete nazionale dei centri ausili Glic e Aias Bologna onlus. Nell’indagine “sono stati coinvolti più di 10.000 partecipanti e nel complesso, il sistema dei servizi si mostra in grado di far fronte ai bisogni, con poco meno del 7% degli intervistati che dichiara di non avere l’ausilio di cui ha bisogno. I risultati dell’indagine saranno illustrati il 12 maggio a Bologna e, oltre a diffondere le prime analisi disponibili, l’iniziativa sarà l’occasione per porre le basi di un osservatorio istituzionale sulle tecnologie assistive nel nostro paese”. Ma “sono numerosi anche i convegni dedicati alla digitalizzazione, a cominciare, l’11 maggio, da Hospital Building Management – Hbm: Digitalizzazione, Project-Construction Management, Facility Management, Hse, organizzato da S.I.A.I.S., la società italiana dell’architettura e dell’ingegneria per la sanità”. L’appuntamento “sarà l’occasione per stimolare un confronto su come pensare, progettare, costruire e gestire le strutture sanitarie nel periodo post-Covid19”.