Cresce l’interesse per i sistemi di riscaldamento a legna e a pellet. La filiera legno-energia italiana, in seguito anche ai rincari di gas ed elettricità, vanta un giro di affari di 4 miliardi di euro, con 14 mila aziende che occupano 72 mila addetti. Sono stati divulgati i dati aggiornati sul settore elaborati dall’Osservatorio dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali. Il legno è la prima tra le energie rinnovabili (il 33% in Italia e il 40% nel mondo) e la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie italiane. Un comparto dell’industria italiana che occupa 72 mila addetti, di cui 43.000 diretti e 29.000 legati all’indotto. Secondo quanto emerso dal report la ricaduta occupazionale della produzione di biocombustibili legnosi è sette volte superiore rispetto a quella della produzione di petrolio. In Italia, secondo i dati Aiel, sono consumati 11 milioni di tonnellate di legna da ardere, circa 3,2 milioni di tonnellate di pellet e 1,3 mln di tonnellate di cippato. Sono oltre 8,3 milioni i sistemi di riscaldamento a biomasse complessivamente installati, in calo rispetto al 2014 quando si attestava sui 9,4 milioni di pezzi. La diminuzione è principalmente legata alla dismissione di apparecchi obsoleti: il 66% dei generatori installati ha più di dieci anni d’età, il 19% ha dai 5 ai 10 anni e il 15% ha meno di 5 anni.