Pubblicità, gennaio giù del 2,2%

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Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia inizia l’anno con un segno positivo: +1,3% rispetto a gennaio 2021. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “over the top” (ott), l’andamento del mese di gennaio 2022 risulta in calo dello 2,2%.
«Il mese di gennaio esordisce con un lieve segno positivo ed è l’undicesimo mese consecutivo di crescita, seppure contenuta, come era successo a dicembre», ha dichiarato Alberto Dal Sasso, adintel mediterranean cluster leader di Nielsen. «Ci si può aspettare un febbraio che confermi una crescita in linea con i trend».
Con la chiusura del primo trimestre si ipotizza ancora uno scenario attendista per il mercato pubblicitario. «Difficile fare previsioni per i mesi successivi visto il contesto macroeconomico e geopolitico in forte peggioramento», ha sottolineato Dal Sasso. «Sicuramente gli effetti economici della guerra in Ucraina si faranno sentire anche sul mercato, in quale misura dipenderà dall’evoluzione e dalla sua durata».
Relativamente ai singoli mezzi, la tv registra un andamento negativo e chiude il mese con un -4,4%, mentre La Go TV è in calo del 6,9%.
In negativo la stampa con i quotidiani che iniziano l’anno con un -0,5% e i periodici con un -13,6%. Inizio d’anno positivo per la radio che cresce dello 0,8%.
Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising registra un incremento del 6,6% rispetto a gennaio 2021 (+1,5% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet).
Confermano l’andamento positivo il transit (+83,5%) e l’outdoor (+46,9%). È stabile il direct mail, mentre continua la ripresa degli investimenti pubblicitari del mezzo cinema.
Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 12 in crescita, con un apporto di circa 28 milioni di euro. Il contributo maggiore è portato da media/editoria (+52,9%), distribuzione (+17,4%) e turismo/viaggi (+99,9%). In sensibile calo invece gli investimenti di automobili (-48,2%), telecomunicazioni (-13,2%) e farmaceutici/sanitari (-18,2%).

Marco Livi, ItaliaOggi