I denti possono durare per tutta la vita e perderli con l’avanzare dell’età non è ‘normale’ ed è evitabile grazie a percorsi diagnostici e cure all’avanguardia che possono mettere in salvo denti e gengive: risultati possibili solo se prima viene eleminata la parodontite. Il dato italiano non è purtroppo tra i migliori: secondo un’indagine Doxa, solo il 30% delle persone con età superiore ai 40 anni ha tutti i propri denti naturali e ben il 25% tra i 65-74enni non può più vantare nessun dente proprio, fino ad arrivare a oltre il 50% tra gli over 75. Sotto accusa gengive infiammate, sempre più deboli, piano piano non offrono più sostegno ai denti, che senza un adeguato intervento diventano mobili e cadono. Succede a moltissimi: gli italiani a rischio di restare senza sorriso per una parodontite grave sono almeno 3,5 milioni, circa il 15% dei 25-30 milioni di italiani con un’infiammazione gengivale. Alla gestione della loro malattia sono dedicate le nuove Linee Guida europee sulla parodontite di IV stadio, in via di pubblicazione e discusse in anteprima durante il XXII Congresso Nazionale della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP): una diagnosi e una presa in carico tempestive, unite a tecniche all’avanguardia, rendono possibile salvare le gengive e scongiurare un’ulteriore perdita dei denti. “A oggi uno degli obiettivi più importanti e una delle sfide principali per ciascuno odontoiatra è quello di conservare più a lungo possibile gli elementi dentali naturali, fino ad accompagnare l’intera vita di ciascun individuo- commenta Nicola Sforza, presidente SIdP- Ciò significa innanzitutto promuovere la prevenzione primaria, adottando una buona igiene orale che ,se associata a un corretto stile di vita e a controlli periodici dal dentista, permette di mantenere la salute della bocca a 360° e individuare eventuali problematiche allo stadio iniziale”.