Un balzo in avanti per l’export dell’Emilia Romagna nel 2021. E’ quanto rileva l’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna nell’analisi dei dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane.
Nel quarto trimestre 2021, le esportazioni emiliano-romagnole sono risultate pari a quasi 19.582 milioni di euro (pari al 14,0 per cento dell’export nazionale), facendo segnare un incremento del 12,3 per cento rispetto al quarto trimestre del 2020, superiore anche del 13,5 per cento allo stesso periodo del 2019. Molto brillante è stato anche il risultato dell’intero anno 2021 che si è chiuso con un risultato eccezionale, una crescita superiore anche a quella ottenuta nel 2010. Tra gennaio e dicembre 2021, le esportazioni dell’Emilia-Romagna hanno superato i 72.440 milioni di euro, corrispondenti al 14,0 per cento dell’export nazionale, con un aumento del 16,9 per cento rispetto al 2020, e dell’8,7 per cento dell’export rispetto al 2019. Nel 2021 l’Emilia-Romagna si è confermata la seconda regione italiana per quota dell’export nazionale, preceduta dalla Lombardia (26,3 per cento) e seguita dal Veneto (13,6 per cento), quindi dal Piemonte (9,6 per cento) e dalla Toscana (9,2 per cento).
Tra le regioni grandi esportatrici, l’andamento è stato molto positivo: le esportazioni del Piemonte (+20,6 per cento) e della Lombardia (+19,1 per cento) sono cresciute più rapidamente della media nazionale, mentre hanno avuto una dinamica inferiore l’Emilia-Romagna, il Veneto (+16,8 per cento) e la Toscana (+16,7 per cento).
Analizzando i vari settori, il comparto dei macchinari e apparecchiature meccaniche – con una crescita dell’14,8 per cento dell’export – ha realizzato oltre un quarto delle vendite estere regionali (26,5 per cento) e ha fornito il principale contributo positivo. A seguire, le industrie chimica, farmaceutica e delle materie plastiche (+24,6 per cento): le esportazioni di questo aggregato di industrie hanno superato in valore quelle del 2019 del 28,5 per cento, l’incremento più rilevante nel biennio. Forte il contributo alla crescita dei prodotti farmaceutici (+36,7 per cento), avvantaggiati dalla pandemia, e dei prodotti chimici (+23,3 per cento). Restano in seria difficoltà le industrie della moda che, dopo avere subito un crollo del 18,4 per cento nel 2020, un passo indietro nel primo e nel terzo trimestre 2021, un potente “rimbalzo” nel secondo trimestre e solo un marginale incremento negli ultimi tre mesi dell’anno e hanno chiuso il 2021 con un recupero limitato al 3,7 per cento, tanto che la quota dell’export regionale è scesa al 9,2 per cento e il valore resta inferiore del 12,7 per cento al 2019.L’Europa è il mercato fondamentale: ha assorbito il 64,9 per cento dell’export regionale e ne determina la tendenza. Le vendite hanno avuto un buon recupero nel 2021 (+14,7 per cento).